GRAVEDONA (A. T., 20-21)
Importante centro della provincia di Como, situato sulla sponda destra del lago omonimo, a 200 m. s. m., sul delta-conoide del torrente Liro. Il comune è composto di numerosissime frazioni, disseminate nella valle del torrente Liro; nel 1931 contava 3942 abit. presenti. È notevole anche per la sua industria turistica.
La chiesa di S. Maria del Tiglio si compone di un corpo principale quasi quadrato, nel quale s'innestano a est, sud e nord tre absidi. Nel mezzo della facciata si eleva il campanile alle cui basi si apre il nartece. Nel campanile stesso i piani al disopra del tetto sfoggiano movimento e chiaroscuro con bifore, trifore, cornici e con la pianta ottagonale. Accuratissima l'opera muraria a fasce di diverso colore. L'interno è singolarissimo per le arcate dell'ordine inferiore e i loggiati profondi del superiore, per le absidi, per le nicchie, per l'euritmia delle sue proporzioni quasi di edificio a sistema Centrale, che sarebbe riuscito più organico se non fosse stato coperto a tetto, a due spioventi. L'edificio, che conserva anche affreschi, talora sovrapposti due o tre volte, e un Crocifisso scolpito in legno, bizantineggiante, è tra i più notevoli di Lombardia nel secolo XII. Pure a Gravedona è interessante, per la sua pianta simile a quella del notissimo S. Benedetto di Civate, la chiesetta di S. Gusmeo, del sec. XIII.
Bibl.: F. de Dartein, Étude sur l'architecture lombarde, Parigi 1865-1882; A. Kingsley, Porter, Lombard Architecture, II, New Haven 1917, pp. 450-55; P. Toesca, St. dell'arte ital., I: Il Medioevo, Torino 1927.