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gravezza

di Bruna Cordati Martinelli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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gravezza

Bruna Cordati Martinelli

Nel senso concreto di " corpo grave ". " peso ", in If XXXII 74 lo mezzo / al quale ogne gravezza si rauna; cfr. la definizione che D. dà del centro della terra come centro di gravità (If XXXIV 110-111).

L'uso traslato offre una vasta gamma di significati: da quello di " ambascia ", " disperazione ", in If I 52 questa [la lupa] mi porse tanto di gravezza / con la paura ch'uscia di sua vista, e Rime XC 53; al senso di Cv I IV 13 convienimi che con più alto stilo dea, ne la presente opera, un poco di gravezza, per la quale paia di maggiore autoritade. E questa scusa basti a la fortezza del mio comento, dove g. significa " gravità ", " dignità " dello stile.

Altre due occorrenze nel Convivio ci danno il senso di " lentezza "; la prima (I V 5 sempre con fatica e con gravezza procede) collega la lentezza alla fatica durata; la seconda (IV XXVI 12 [la cortesia] non la puote avere la senettute, per la gravezza sua e per la severitade che a lei si richiede) collega la g. alla vecchiaia, nel senso dunque di ‛ tarditas ' psicologica e fisica insieme (cfr. Isidoro Etym. XI II 6).

Vocabolario
gravézza
gravezza gravézza s. f. [der. di grave]. – 1. letter. a. La qualità di ciò che è grave, pesantezza: g. di un cibo; c’è troppa g. di ornamenti; una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata g. (Manzoni)....
gravènza
gravenza gravènza s. f. [der. di grave, con terminaz. provenz.; cfr. gravezza e gravanza], poet. ant. – Sofferenza: Così morendo, il morir m’è gravenza (Boccaccio).
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