GRAZIADEI, Antonio, conte
Uomo politico ed economista, nato a Imola il 6 gennaio 1873, morto a Nervi il 10 febbraio 1953, deputato (1910-26) prima socialista e, dopo il congresso di Livorno, comunista, e professore di economia politica nelle univ. di Sassari e Parma. Fu privato dal fascismo della cattedra ed emigrò in Francia. Rientrato in patria dopo la guerra, fece parte della Consulta nazionale (1945) e riprese (1946) l'insegnamento a Roma di economia e politica agraria.
Seguì un indirizzo logico-sperimentale di tipo paretiano, esaminando con grande spregiudicatezza alla luce dei fatti i varî orientamenti teorici e cercando di instaurare un colloquio tra il socialismo e le altre correnti del pensiero moderno e di costruire una teoria del capitalismo. La mancanza di senso filosofico fu però il suo limite e la sua interpretazione di Marx suscitò le critiche di A. Labriola, di B. Croce e di V. Pareto.
Tra le opere principali vanno ricordate: Il capitale tecnico e la teoria classicosocialista del valore (Bologna 1896), La produzione capitalistica (Torino 1899); Saggio di un'indagine sui prezzi in regime di concorrenza e di sindacato tra imprenditori (Roma 1909); Quantità e prezzi di equilibrio tra domanda e offerta in condizioni di concorrenza, di monopolio e di sindacato tra imprenditori (Roma 1918); Prezzo e sovrapprezzo nell'economia capita lis tica (Milano 1923); La concezione del sopra-lavoro e la teoria del valore (Roma 1925); Le teorie sull'utilità marginale e la lotta contro il marxismo (Milano 1943); Le teorie sulla produttività marginale e la lotta contro il marxismo (Milano 1946); Memorie di trent'anni (189o-1920) (Roma 1950).
Bibl.: L. Dal Pane, Il pensiero economico di A. G., in Giornale degli economisti, maggio-giugno 1955.