greggia
A proposito di questo termine, il Barbi (" Studi d. " XIX [1935] 47) rileva che g., come ‛ mandria ', è usata da D. " semplicemente, per riunione di anime, senza cattivo senso ". Infatti, in If XXVIII 120 li altri de la trista greggia, il significato peggiorativo deriva dall'accostamento a trista. Cfr. anche XIV 19 e XV 37, sempre col valore neutro di " schiera " (ma nell'ultima occorrenza il Parodi [Lett. dant. 275] vede tuttavia " una sfumatura di disprezzo ").
A Pg VI 24 sì che però non sia di peggior greggia, Benvenuto chiosa: " ne sit de grege damnatorum in Inferno ". Unito a santa, indica un gruppo di penitenti, in Pg XXIV 73, e un " ordine religioso " (precisamente quello dei domenicani), in Pd X 94.
V. anche VOCABOLI, teoria dei.