Biologo (Hynčice, Moravia, 1822 - Brno 1884); al secolo Johann, cambiò nome quando fu ammesso al noviziato (1843) nel monastero agostiniano di San Tommaso a Brno di cui nel 1868 fu nominato abate. Compì i primi studî alla scuola dei piaristi di Lipník (1833-34) e al ginnasio di Opava (1834-40) per iscriversi poi all'istituto di filosofia di Olomouc dove studiò teologia, filosofia, matematica e fisica (1840-43). Non potendo più contare sul sostegno della famiglia abbracciò, per proseguire gli studî, la carriera ecclesiastica. Nel periodo in cui si perfezionò in teologia a Brno (1844-1848) seguì anche le lezioni di agricoltura di F. Diebl (1770-1859), che lo introdusse ai problemi dell'ibridazione; insegnò poi per un anno matematica e fisica nel ginnasio di Znojmo come supplente e tentò, senza riuscirvi, di ottenere l'abilitazione all'insegnamento dall'università di Vienna. Frequentò poi la stessa università fino al 1853, seguendo in particolare le lezioni del fisico Ch. Doppler e del botanico F. Unger. Si dedicò in seguito all'insegnamento e agli studî di meteorologia, apicoltura e agricoltura. Iniziò in particolare, nel 1856, una serie di esperimenti di ibridazione su sette caratteri dei piselli i cui risultati rese noti nella memoria Versuche über Pflanzen-hybriden (1866), dove enunciava una "legge di sviluppo degli ibridi". Le sue ricerche, mirabili per la chiarezza dell'impostazione e la precisione delle induzioni, lo condussero a formulare le leggi della trasmissione dei caratteri ereditarî che portano il suo nome (leggi di M.) e che costituiscono il fondamento della genetica attuale. Inizialmente il suo lavoro non godette di molto credito e, dopo la valutazione poco favorevole che ne dette il botanico K. Nägeli, la sua memoria, pur comparendo in varie rassegne bibliografiche, fu scarsamente considerata. Lo stesso M. dopo aver tentato inutilmente di verificare la validità delle sue leggi su altre piante (in particolare Hieracium) e sulle api si convinse (anche perché le sue ricerche iniziali erano volte a verificare la possibilità di ottenere specie nuove per ibridazione piuttosto che a scoprire le leggi che governano i fenomeni ereditarî) che i suoi importanti risultati fossero fenomeni apparenti dovuti alle peculiarità del metodo sperimentale adottato, e dopo il 1870 abbandonò definitivamente le sue ricerche sull'ibridazione.