Mendel, Gregor
Biologo (Hynčice, Moravia, 1822 - Brno 1884). Studiò teologia, filosofia, matematica e fisica presso l’istituto di filosofia di Olomouc e nel 1843 entrò come novizio presso il monastero agostiniano di San Tommaso a Brno, abbandonando il nome di Johann e assumendo quello di Gregor. Ordinato sacerdote nel 1847, si dedicò alla teologia ma seguì anche le lezioni di agricoltura di F. Diebl (1770-1859), dal quale apprese i problemi legati all’ibridazione e all’impollinazione artificiale. Insegnò matematica e fisica e, respinto all’esame di abilitazione all’insegnamento, tra il 1851 e il 1853 frequentò l’università di Vienna; qui studiò fisica, matematica, scienze naturali, seguendo con particolare interesse le lezioni del fisico Christian Doppler (1803-1853) e del botanico Franz Unger (1800-1870), sostenitore della teoria della mutazione delle specie e dell’antichità della storia della Terra. Membro della Società zoologica e botanica di Vienna e di Brno, pubblicò le sue prime brevi note nelle Verhandlungen della Società.
Ritornato presso il monastero di Brno nel 1854, per nulla convinto dalle esperienze relative all’ibridazione delle piante fino ad allora portate a termine, dal 1856 in poi si dedicò ai suoi famosi esperimenti sui piselli; utilizzò diverse varietà di Pisum sativum, allo scopo di stabilire la costanza del tipo, valutare criticamente i risultati del processo di ibridazione e selezionare le specie più adatte. Il problema di base era di stabilire se i discendenti di ibridi fertili mantenessero i caratteri degli ibridi stessi, così da costituire una nuova specie, o se i loro caratteri, con il passare del tempo, tornassero a essere quelli dell’una o dell’altra specie. Osservato che da due varietà di piante derivano sempre ibridi, scopo di M. fu di stabilire il numero delle diverse forme che compaiono nella discendenza degli ibridi, la loro modalità di distribuzione nelle diverse generazioni, il loro rapporto numerico. A tale fine concentrò la sua attenzione su sette caratteri antagonisti, in maniera particolare sul colore (giallo dominante e verde recessivo) e sulla forma (liscio dominante e rugoso recessivo). Incrociò piselli gialli lisci con piselli verdi rugosi ottenendo, alla prima generazione (F1), tutti piselli con caratteri dominanti (giallo e liscio), ibridi apparentemente identici tra loro, che in realtà mostravano l’elemento dominante e nascondevano quello recessivo. Alla seconda generazione (F2) fecero la loro comparsa quattro combinazioni diverse dei caratteri: piselli verdi e rugosi, piselli verdi lisci, piselli gialli rugosi e piselli gialli lisci. M., piantando questi piselli di seconda generazione, stabilì le proporzioni tra i piselli puri e i piselli ibridi, arrivando al risultato che da piselli verdi rugosi si avevano solo piselli verdi rugosi, da piselli verdi lisci si avevano 1/3 di piselli verdi lisci e 2/3 di piselli verdi lisci e piselli verdi rugosi, da piselli gialli rugosi si avevano 1/3 di piselli gialli rugosi e 2/3 di piselli gialli rugosi e verdi rugosi, da piselli gialli lisci quattro gruppi distinti, uno di piselli gialli lisci, un altro di piselli gialli lisci e gialli rugosi, un terzo di piselli gialli lisci e verdi lisci, un quarto di piselli gialli lisci, gialli rugosi, verdi lisci e verdi rugosi. M. comunicò i risultati dei suoi esperimenti al Naturforschenderverein di Brno nel 1865, senza suscitare però l’interesse del mondo scientifico. Nominato abate nel 1868, abbandonò gli esperimenti sui piselli e si dedicò alla meteorologia e all’apicoltura.
L’importanza degli studi di M. venne riscoperta solo nel 1900 contemporaneamente e indipendentemente da tre botanici, l’olandese Hugo de Vries (1848-1935), il tedesco Carl Erich Correns (1864-1933) e l’austriaco Erich Tschermak von Seysenegg (1871-1962). Nel 1903 le ricerche di M. sull’ibridazione furono ripubblicate con il titolo Versuche über Pflanzenhybriden. Anche se un’analisi dettagliata delle sue memorie ha dimostrato che i dati statistici erano piuttosto approssimati, con le sue ricerche M. riuscì a dimostrare che l’ereditarietà non è una mescolanza di caratteri, bensì che i caratteri ereditari sono trasmessi da unità distinte, e formulò le leggi relative alla trasmissione dei caratteri ereditari, oggi note come leggi di Mendel. La scoperta delle modalità con cui si ereditano i caratteri effettuata da M. è stata determinante per la comprensione dei processi che sono alla base della variabilità genetica e quindi dell’evoluzione.
Biografia
1822 Nasce a Hynčice, Moravia
1843 Ammesso nel monastero di San Tommaso a Brno
1851-53 Studia matematica, fisica e biologia all’univ. di Vienna
1856 Inizia gli esperimenti sull’ibridazione dei piselli
1866 Pubblica i risultati delle sue osservazioni (Versuche über Pflanzenhybriden)
1868 Viene nominato abate
1884 Muore a Brno, in seguito a una nefrite