ALBERTI, Gregorio
Figlio di Lotario, conte di Montecarelli (per cui l'A. è noto anche come G. da Montecarelli), fu eletto da Clemente III cardinale diacono di S. Giorgio in Velabro tra il 7 giugno 1188 (data dell'ultima sottoscrizione del suo predecessore Bobone) ed il 7 dic. 1190 (data della sua prima sottoscrizione). Presente alle elezioni pontificie di Celestino III e di Innocenzo III, come alla canonizzazione di s. Giovanni Gualberto, fu poi a capo della importante legazione che Innocenzo III gli affidò subito dopo l'elezione pontificia.
Nell'intenzione di riportare ordine e legalità nei territori già appartenenti alla Chiesa e sconvolti da feudatari tedeschi durante il regno d'Enrico VI d'Hohenstaufen, l'A. veniva inviato, come "visitator et reformator", il 15 Ott. 1199, nei territori di Spoleto, Sutri e Nepi e nella Tuscia; lo accompagnava per la migliore riuscita della legazia il prefetto di Roma, Giovanni di Vico. La missione dell'A., che riuscì a riportare all'obbedienza della Chiesa varie località, tra cui Città di Castello, si concluse prima del 13 apr.1200, quando egli era di nuovo in Curia.
Morì dopo l'11 ag. 1210 (data della sua ultima sottoscrizione) e prima del 15 marzo 1212, data della prima sottoscrizione del suo successore Bertino.
Fonti e Bibl.: A. Potthast, Regesta Pontificum Rom., I, Berolini 1874, p. 80; Jaffé-Löwenfeld, Regesta Pontif. Rom.. II, Lipsiae 1888, p. 536; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, pp. 3 s.; L. Cardella, Memorie storiche de' cardinali, I, 2, Roma 1792, p. 171; H. Zimmermann, Die päpstliche Legation in der ersten Hälften des 13. Jahrhunderts, Paderborn 1913, pp. 28 n. 14, 145, 161, 165, 234, 245, 276, 298; P. Brezzi, Roma e l'impero medioevale, Bologna 1947, pp. 391 s.