BALLABENE, Gregorio
Nacque a Roma nel 1720; le notizie intorno alla sua vita sono piuttosto scarse. Si ignora da chi apprendesse la musica, ma i suoi talenti dovettero essere abbastanza notevoli se già nel 1746, socio della Congregazione di S. Cecilia, lo si trova coadiutore del maestro di cappella Luigi Besci alla chiesa della Madonna dei Monti. Dopo questa attività romana, non si hanno più sue notizie fino al 1754, allorquando l'11 gennaio di quell'anno entrò a far parte dell'Accademia Filarmonica di Bologna componendo la Generatio haec (fuga elaborata dal principio con due temi, molto scolastica). Nel settembre 1755 egli si stabilì a Macerata per qualche tempo, poi, forse, fu di ritorno a Roma, dove peraltro sono irreperibili sue tracce per lunghi anni. Nel 1774 compose una Messa a dodici cori con organo (alla quale fu poi legata la sua fama), dedicata a Clemente XIV, la cui partitura autografa è conservata alla Biblioteca di S. Cecilia a Roma (Ac. Ms., n. 316).
Questa messa dette occasione alla stampa di una Lettera di Giuseppe Heiberger Romano Accademico Filarmonico che serve di preludio alla descrizione, ed approvazione fattasi dall'Accademia de' Filarmonici di Bologna ad una Composizione Musicale a 48 voci del Signor G. B. maestro di Cappella Romano (In Roma, Casaletti, 1774) e a un carteggio fra il padre G. B. Martini e il Ballabene (cfr. Gaspari). Della messa furono eseguiti soltanto il Kyrie e il Gloria nel 1777 alla chiesa dei SS. Apostoli a Roma, quando fu cantato da centocinquanta esecutori il Dixit a 16 voci in 4 cori reali di P. Pisari, composto per la corte del Portogallo. Probabilmente la musica del B. non ebbe successo, se il Martini (al quale invece aveva fatto una forte impressione), scrivendo il 17 luglio 1784 al suo allievo L. A. Sabbatini, maestro di cappella ai SS. Apostoli, dice che la messa "... fu posta in ridiculo dai detti suoi colleghi [Maestri di cappella], ma che per comando del fu Signor Card. Alessandro Albani fu da me difesa, e ne ho descritto il valore, e il merito dell'Autore...". La difesa del Martini, secondo il Della Valle e il Baini, venne stampata sotto il titolo Una approvazione ragionata del Chirie [sic] e Gloria a 48 voci del Ch. Signor G. B. IlFellerer, descrivendo brevemente l'abilità dimostrata dal B., rileva tuttavia che la messa "... fa più l'impressione di un esperimento ingegnoso che di una effettiva opera d'arte".Nel 1778, essendosi reso vacante il posto di maestro di cappella nella basilica di S. Pietro in Vaticano per la morte di G. Costanzi (5 marzo), il B. aspirò all'incarico ma, nonostante la sua fama di abile contrappuntista, gli fu preferito Antonio Buroni. Il 12 maggio dell'anno successivo, morto il maestro di cappella del duomo di Milano, G. D. Fioroni, fu bandito un concorso. Fra gli undici concorrenti, si iscrisse anche il B. che, però, non si presentò all'esame prescritto, inviando solo una lunga serie di titoli e la famosa Messa a 48 voci in 12 cori reali,che, secondo il B. stesso, nell'esecuzione del 1777 ai SS. Apostoli, in presenza del cardinale Albani e "d'infinito popolo", era stata applaudita "a piena voce" (v. Tebaldini). Anche questa volta, tuttavia, il B. non riuscì nel suo intento e il vincitore fu il faentino G. Sarti. Fra le "approvazioni" premesse alla Grammatica armonica fisico-matematica ragionata su i veri principi fondamentali teorico-pratici di G. Catalisano, stampata a Roma nel 1781, ve ne è una anche a firma del B. (p. XXIII), dalla quale si apprende che nel 1780 egli era esaminatore dei maestri di cappella della Congregazione dei musici di Roma (Congregazione di S. Cecilia), ufficio di una certa importanza. Altri dati, dopo questo, sono offerti soltanto, dalle sue composizioni: un Dixit Dominus a 4 cori con l'intonazione sesto tuono,con violini, oboe, trombe, corni, viole e organo (1782), e un altro Dixit Dominus a 16 voci (1796). Poi non si ha più alcuna notizia. Secondo il Baini, il B. morì a Roma intorno al 1800, secondo altri circa tre anni dopo.
Insigne musicista della scuola romana, il B. continuò la tradizione classica dello stile polifonico, tuttavia dalle composizioni a più voci passò a quelle a più cori, sostituendo al criterio polifonico quello policorale. Della sua produzione si conservano manoscritte diverse opere, oltre alle copie della Messa a 48 voci,del Kyrie e del Gloria (Bologna, Biblioteca del Liceo musicale; Berlino, Deutsche Staatsbibliothek e Singsakademie; Münster, Santini-Bibliothek im Bistumsarchiv), fra le quali si ricordano particolarmente Compieta a quattro voci concertata e breve, con organo,1762 (partitura autografa, Bologna, Bibl. del Liceo musicale); Ave Maria,a 2 voci (Berlino, Deutsche Staatsbibliothek, ms. Tescher 166); Magnificat a 4 cori,1778 (partitura autografa, Londra, Royal College of Music); Lumen mundi a 4 voci con organo, 1778; Sequentia in festo S. Augustini a 4 voci con organo; Caro mea a 5 voci con org.; Litanie a 4 voci concertate (Münster, Santini-Bibliothek im Bistumsarchiv) e Messa a5 voci con due canti con soli, senza Benedictus,graduale Oculiomnium, Caro mea vere est cibus a 5 voci con soli per la messa votiva del SS. Sacramento e Tantum ergo a 4 voci con pieni e organo, 1793 (forse autografo, sulla parte dell'org. è scritto 1775; Roma, Bibl. Apost. Vaticana, ms. Cappella Giulia IV. 17, nn. 1, 2, 3).
Bibl.: [G. Della Valle], Memorie storiche del Padre Giovanni Battista Martini minor conventuale di Bologna. Celebre maestro di Cappella, Napoli 1785, pp. 41, 133; G. Baini, Memorie storicocritiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, II,Roma 1828, p. 65 n. 513, p. 316 n. 636; p. Alfieri, Brevi notizie storiche sulla Congregazione e Accademia de' maestri e professori di musica di Roma sotto l'invocazione di Santa Cecilia...,Roma 1845, p. 22; L. Busi, IlPadre G. B. Martini musicista-letterato del secolo XVIII. Notizie raccolte da…, Bologna 1891, p. 324; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna,I,Bologna 1890, pp. 83, 163; II, ibid. 1892, pp. 35, 174; G. Tebaldini, L'Archivio musicale della Cappella Antoniana in Padova,Padova 1895, p. 47; L. Torri, Una lettera inedita del padre Giambattista Martini,in Riv. musicale ital.,II(1895), p. 262; J. Killing, Kirchenmusikalische Schätze der Bibliothek des Abbate Fortunato Santini,Düsseldorf s. d. [ma 1910l, pp. 167, 475; A. Cametti, I soci della Congregazione di Santa Cecilia dal 1746 al 1769.Le cappelle musicali di Roma nel 1746, Roma 1918, pp. 7s.; K. G. Fellerer, Der Palestrina stil und seine Bedeutung in der vokalen Kirchenmusik des achtzehn ten Jahrhunderts. Ein Beitrag zur Geschichte der Kirchenmusik in Italien und DeutschIand,Augsburg 1929, pp. 212, 263, 331; N. Morini, La R. Accademia Filarmonica di Bologna,Bologna 1930, p. 96; A. Della Corte-G. Pannain, Storia della musica,I,Torino 1900, p. 591; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens,I,Paris 1860, pp. 230 s.; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I,p. 316; G. Grove's Dict. of Music and Musicians,I,London 1954, p. 204; H. Riemann, Musik Lexikn I, Mainz 1959, p. 91.