GREGORIO III papa
Figlio di Giovanni, di nazione siro, fu eletto a successore di papa Gregorio II il 18 marzo 731. Fu lodato come dotto in greco e in latino; fece restauri e doni nella basilica di S. Pietro; rinnovò al Laterano il monastero di S. Giovanni Battista e di S. Pancrazio; restaurò altri santuarî e particolarmente quello dei Ss. Marcellino e Pietro presso il Laterano; costruì e dotò un monastero presso S. Crisogono; contribuì con vettovaglie e denaro alla riparazione delle mura della città. Inviò nel 732 il pallio a S. Bonifacio, costituendolo così arcivescovo della Germania, e lo accolse a Roma nel suo terzo viaggio (739). Il i° novembre 731 radunò un concilio di 93 vescovi, al quale intervennero anche Antonino di Grado e Giovanni di Ravenna, e fece condannare gl'iconoclasti e affermare la venerazione delle immagini. Quando i Romani presero le difese di Trasamondo, duca di Spoleto, ch'era stato cacciato dal re Liutprando, provocando il risentimento di questo che occupò subito Amelia, Orte, Bomarzo e Blera, G. chiese al re la restituzione dei quattro castelli; e alla sua ripulsa ricorse per lettera a Carlo Martello, re dei Franchi, ma senza risultato (739). Poté invece G. avere da Trasamondo Gallese, e indurre i Veneziani a rimettere l'esarca Eutichio a Ravenna, che era stata presa dai Longobardi.
Gregorio III morì il 10 dicembre 741.
Bibl.: P. Jaffé, Regesta Pontif. Romanor., Lipsia 1885, pp. 257-262; Migne, Patr. Lat., LXXXIX, col. 575 segg.; L. Duchesne, Lib. Pontif., Parigi 1886, I, pp. cclxii, 415; id., Les premiers temps de l'état pont., Parigi 1911, pp. 12 segg., 26 segg.; Hefele-Leclercq, Hist. des Conc., III, Parigi 1910, p. 676 segg.; G. Kurth, S. Bonifacio, Roma 1905, p. 67 segg.