LAZZARINI, Gregorio
Pittore, nato a Venezia nel 1655, morto nel 1730 a Villa Bona nel Polesine. Pur avendo a maestro Francesco Rosa genovese e frequentando la bottega del Ferrabosco e la cosiddetta accademia di Pietro Vecchia, tutti pittori tenebrosi e manieristi, seppe farsi un suo modo di disegnare e di colorire notevole per nettezza e finitezza, a tinte unite chiare e dolci, in contrasto con l'impetuosa tradizione coloristica veneziana e molto più affine a quella bolognese o fiorentina o romana. Perciò molto ammirato ai suoi tempi fuori di Venezia, ad esempio dal Maratta a Roma, e detto il Raffaello veneziano e tenuto poi in molto conto dal Lanzi, è invece il L. dai contemporanei veneziani, come lo Zanetti, che pure lo apprezza, rimproverato di freddezza e oggi pure a Venezia lo si dice insulso e convenzionale, mentre qualche forestiero ne rivendica, non del tutto a torto, la graziosa ingenuità. Moltissime, e anche perciò poco pregiate, le sue pitture. A suo onore basti ricordare quelle allegoriche dell'arco di trionfo (1694) di Francesco Morosini il Peloponnesiaco nella Sala dello Scrutinio a Palazzo ducale e la grande tela laterale dell'altar maggiore di S. Pietro di Castello (San Lorenzo Giustiniani che fa l'elemosina).
Bibl.: A. Canal, Vita di G. L., Venezia 1732; H. Voss, in Zeitschr. f. bild. Kunst, n. s., XXX (1919), pp. 23-24; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928; G. Fiocco, La pittura venez. del Seicento e del Settecento, Verona 1929, p. 50; per le opere del L. a Venezia: G. Lorenzetti, Venzia e il suo estuario, Milano-Roma 1930, pp. 125-180.