PETROCCHINI, Gregorio
PETROCCHINI, Gregorio. – Nacque a Montelparo, nella Marca Anconitana, nel febbraio del 1536 (per alcuni biografi nel giugno del 1537), da Bernardino e da Giovanna Pandolfini. Nel 1549 entrò nell’Ordine di Sant’Agostino e all’età di circa vent’anni pronunciò la solenne professione. Dopo aver studiato a Bologna e a Milano, si laureò in filosofia e teologia e divenne reggente dello Studio agostiniano di Fermo, nel 1574, e di Macerata, nel 1578, dove insegnò con grande partecipazione di allievi. Fu priore del convento di Salerno e teologo del vescovo di Amalfi. I suoi meriti lo portarono, nel 1585, alla nomina come provinciale della Marca d’Ancona, mentre i legami con Sisto V, originario di Grottammare, un borgo vicino a Montelparo e, come si vociferava, «parente de seus parentes», gli facilitarono nel maggio del 1587 l’elezione a generale dell’Ordine: fu votato «mas por obedientia de Sua Santitade que por vontade de religiosos en capitolo». Sisto V non nascose di favorirlo, suggerendo il suo nome agli elettori e garantendogli infine la nomina nonostante «lhe faltarão vintratrés votos» (Alonso, 1992, p. 104).
Il governo di Petrocchini, esplicitato nella lettera Aeterna illa del 4 luglio 1587 (Roma, Archivio generale agostiniano, Ex regesto ordinis, 43, ff. 31-34), è legato alla riforma dell’istruzione dei frati, alla visita delle case italiane dell’Ordine, che arricchì di libri, e alla sua nomina come commissario della S. Sede in Portogallo e in Spagna. In particolare, tra il 1588 e il 1589, ebbe modo di visitare la Provincia agostiniana di Castiglia, impedendo la diaspora dei padri delle nascenti congregazioni dell’osservanza e assistendo all’elezione del nuovo provinciale. Nel dicembre del 1589 Sisto V lo elevò inaspettatamente alla porpora, assegnandogli il titolo di S. Agostino. La notizia giunse a Petrocchini in Lombardia, durante una sosta nel viaggio di ritorno dalla Spagna. Consapevole della sua fortuna, in una lettera del 26 dicembre 1589 indirizzata a Filippo II, scrisse di «essere stato sopra modo favorito in un medemo punto dal cielo e dalla terra» (Alonso, 1992, p. 129).
La corrispondenza con il re è di particolare importanza per comprendere il ruolo che questi ebbe nella carriera ecclesiastica di Petrocchini, soprattutto dopo la morte di Sisto V, avvenuta nell’agosto del 1590. Il re di Spagna venne infatti a più riprese ringraziato per il suo costante sostegno, che era significato da una stima costante, ma anche dalla concessione di titoli e benefici, come l’attribuzione dell’onorificenza di Santiago e soprattutto la corresponsione di una pensione di circa 2000 scudi ricavata dagli introiti degli arcivescovadi di Toledo e di Burgos. Da parte sua, Petrocchini faceva mostra della sua fedeltà, scrivendo al re che «i miei interessi dependono et dependeranno sempre dall’arbitrio suo», e rassicurandolo che «tiene in questa corte un servitore del tutto dipendente dalli suoi commandamenti, come ha mostrato apertamente nelle occasioni», tra le quali il supporto alle politiche spagnole in conclave e alla perorazione della canonizzazione di Raimundo de Peñafort, avvenuta nel 1601 (p. 141).
L’elezione cardinalizia del priore generale agostiniano, che rinunciò all’incarico solamente il 25 febbraio 1591, terminato il sessennio stabilito da Sisto V nel breve di nomina, venne ben accolta dai confratelli dell’Ordine, che gli indirizzarono componimenti poetici e lettere d’auspicio ed encomio.
Una forte attenzione suscitò tra i confratelli la simbologia delle armi del cardinale, la cui figura araldica era rappresentata da un elefante che sosteneva una torre, sullo sfondo di un cielo stellato. Nel 1595, nei dialoghi Dell’impresa dell’elefante, Felice Milensio celebrava il valore simbolico e le potenziali implicazioni dei successi e della carriera di Petrocchini, mentre nel 1599, nell’Eptamerone, Paolo Luchini lo salutava come unica stella e singolarissimo splendore dell’Ordine. Anche gli abitanti di Montelparo poterono beneficiare della nomina del loro concittadino: uno dei suoi primi atti da cardinale fu la costruzione, nel centro del borgo marchigiano, della chiesa dedicata a S. Gregorio, che fu dotata dei benefici perpetui per un arciprete, due chierici e sei cappellani.
Durante la sua carriera curiale, Petrocchini ottenne la cittadinanza ad honorem di Bologna e riconoscimenti anche a Ferrara, Firenze, Fermo e Macerata. Inoltre, fu priore di Saint-Jeoire di Chambery, abate commendatario dell’abbazia di Cavour, comandante del presidio di Fermo e del suo contado, governatore di Bagnoregio e camerlengo del Sacro collegio tra il 1605 e il 1607. Partecipò ai conclavi che elessero Urbano VII, Gregorio XIV – che il 9 giugno 1591, in occasione della festa della Santissima Trinità, gli mise sul capo la berretta rossa in sostituzione di quella del colore della veste del suo Ordine, che fino a quel momento i cardinali religiosi erano soliti portare –, Innocenzo IX e Clemente VIII. Durante quest’ultimo pontificato si ventilò che, per i suoi legami con la Spagna, Petrocchini potesse ambire alla tiara, ironizzando tuttavia sul suo aspetto (la lunghezza della barba avrebbe reso necessaria la coniazione di monete più grandi) e sul suo carattere (testardo e leggero allo stesso tempo). Dai due conclavi del 1605 uscirono Leone XI e infine Paolo V che, dopo aver spostato Petrocchini ai titoli di S. Maria in Trastevere (maggio 1608) e di S. Lorenzo in Lucina (gennaio 1611), lo ordinò cardinale vescovo di Palestrina, consacrandolo personalmente in S. Pietro il 2 ottobre 1611.
Ammalatosi gravemente, Petrocchini morì a Roma il 19 maggio 1612. Venne sepolto nella chiesa di S. Agostino dove una lapide, posta nella cappella di S. Elena, lo ricorda.
Opere. Frater Gregorius Elparensis Ordinis Eremitarum sancti Augustini Prior Generalis indignus. Venerabiles, et nobis in Christo dilecti salutem, Roma 1587[?], epistola in forma manoscritta, datata 26 giugno 1587; Oratio fratris Pauli Pelingotti. Eremitani Calliensis: de laudibus peritissimi sacrae theologiae doctoris. D. d. Gregorii Petrochini Elparensis eiusdem Ordinis generalis, Florentiae 1590.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio generale agostianiano, Registro dei priori generali, 46, 47, 86; Archivio segreto Vaticano, Arm. XLIV, t. XXIX, cc. 389r-393r, t. XXXI, cc. 274-279; Fondo Borghese, Serie III, vol. XC, cc. 130r, 135v; Roma, Biblioteca Casanatense, Manoscritti, 1299: Ottaviano de Petris, Figure tratte dalla misura e dalla moltiplicazione dei numeri che convengono alla persona del cardinale Montelbare (1594); Roma, Biblioteca Angelica, Manoscritti, 1146, cc. 28v-29r: Computo dei numeri delle lettere che predicono il pontificato del cardinal Gregorio Petrochino (1605), e c. 30r: Anagrammi di nomi tra cui quello del cardinale Gregorio Petrochino; 1741, cc. Vr-VIIIv: Carteggio P.-Cagnetta (1606-1609); G. Foschi, Oratio habita Bononiae a f. Gabriele Fosco Anconitano Ord. erem. sancti Augustini. In aduentu reuerendiss. et ampliss. patris magistri Gregorii Petrochini Elparensis, eiusdem Ord. generalis meritissimi, Bononiae 1587; V. Carcani, Sexta oratio ad Sixtum 5. Pont. Opt. Max. F. Victorii Carcani Ven. Aug. Sacrarum Litterarum Professoris. De verissimis, ac iustissimis laudib. illustriss. et reuerend. d. Gregorii Petrochini, Patauii 1590; G.P. Fiscaldi, Canzone sonetto, et egloga di Gio. Petro Fiscaldi di Melissa Academico Vnito Augustiniano. In lode dell’illustrissimo, & reuerendissimo signor cardinal Montelparo, Roma 1590; V. Carcani, Octaua oratio ad Sixtum V pont. opt. max. Victorii Carcani De verissimis, ac iustissimi laudib. illustriss. et reuerend. domini Gregorii Petrochini, Florentiae 1591; F. Milensio, Dell’impresa dell’elefante dell’illustrissimo e reverendissimo signore il signor cardinal Mont’Elparo. Dialogi tre, Napoli 1595; P. Luchini, Eptamerone ouero Eptalogi della nobiltà mondana, Pesaro 1599; G. Bosio, La Trionfante e gloriosa croce, Roma 1610.
A. Ciaconio, Vitae et res gestae pontificvm romanorum et s.r.e. cardinalivm…, II, Roma 1630, coll. 1816 s.; L. Pastori, Delle memorie istoriche della nobile terra di Montelparo, Fermo 1781; G. de Novaes, Elementi della storia de’ sommi pontefici da San Pietro, sino al Pio papa VII, VIII, Roma 1822, pp. 218, 241; G. Moroni, Dizionario di erudizione storico ecclesiastica, LI, Venezia 1851, pp. 247 s.; G. de Santiago Vela, Ensayo de una biblioteca ibero-americana de la Orden de San Agustin. Obra basada en el catalogo bio-bibliografico agustinano, VI, Madrid 1922; Hierarchia Catholica Medii et Recentioris aevi…, III, a cura di K. Eubel - G. van Gulik, Monasterii 1923, pp. 53, 60; IV, a cura di P. Gauchat, Monasterii 1935, pp. 38, 43 e 46; Litterae prioris generalis ordinis fr. Gregori Elparensis, in Analecta Augustiniana, 1923-24, vol. 10, pp. 149-153; De nonnullis actis Reverendissimi P. ab eius promotione ad cardinalatum usque ad resignationem generalatum, ibid., pp. 267-274; D.A. Perini, Bibliographia Augustiniana, III, Firenze 1935, pp. 88 s.; D. Gutierrez, De antiquis ordinis eremitarum Sancti Augustini bibliothecis, in Analecta Augustiniana, 1954, vol. 23, pp. 164-372; Id., Storia dell’ordine di Sant’Agostino. Gli agostiniani dal protestantesimo alla riforma cattolica (1518-1648), Roma 1972; C. Alonso, Documentacion inedita sobre G. P., prior general y cardenal († 1612), in Analecta Augustiniana, 1992, vol. 55, pp. 92-162; D. Ferriani, Il cardinale G. P., in Le arti nelle Marche al tempo di Sisto V, a cura di P. Del Poggetto, Cinisello Balsamo 1992, pp. 118-124; R. Lazcano, Generales de la orden di san Agustin. Biografias - Documentos - Retractos, Roma 1995, pp. 127 s.; M.R. Tonti, Paolo Luchini di Pesaro musico e letterato, in Analecta Augustiniana, 2000, vol. 63, pp. 217-246; A.E. Baldini, Puntigli spagnoleschi e intrighi politici nella Roma di Clemente VIII: Girolamo Frachetta e la sua relazione del 1603 sui cardinali, Milano 2001, pp. 105, 133, 141; G. Fulco, La Meravigliosa passione: studi sul barocco tra letteratura ed arte, Roma 2001; Istruzioni di Filippo III ai suoi ambasciatori a Roma. 1598-1621, a cura di S. Giordano, Roma 2006; F. Cruciani, Il cardinal Montelparo: un marchigiano nella Roma di Sisto V, Roma 2012; Il cardinal Montelpare. Atti del Convegno (Montelparo, 17 giugno 2012), San Benedetto del Tronto 2013.