RICCI-CURBASTRO, Gregorio
Matematico, nato di nobile famiglia a Lugo il 12 gennaio 1853, morto a Bologna il 6 agosto 1925. Dopo un breve periodo di studî universitarî a Roma e a Bologna, passò nel 1872 a Pisa, quale alunno esterno di quella scuola normale superiore e vi ebbe maestri E. Betti, U. Dini, E. Padova. Laureatosi nel 1875, ottenne per il 1877-78 un posto di perfezionamento all'estero e si recò a Monaco di Baviera dove seguì soprattutto i corsi di F. Klein e A. Brill. Nominato nel 1880 professore alla università di Padova, v'insegnò per 45 anni fisica matematica e, dal 1891 in poi, anche analisi algebrica. Austera figura di gentiluomo, ebbe altissimo il senso del dovere civico; e in ossequio a esso - pur contro l'indole sua riservata e aliena da ogni specie di ambizione - partecipò alle pubbliche amministrazioni di Lugo e Padova, recandovi opera illuminata e fattiva e promovendo fin dal 1881, nella nativa Romagna, lavori di bonifica, che solo negli ultimi anni della sua vita vide compiuti. Nel campo scientifico solo assai tardi l'opera sua ottenne il giusto riconoscimento. Egli aveva varcato la sessantina, quando A. Einstein, nel poderoso sforzo di superare la relatività "ristretta" al fine di rendere solidali tutti i fenomeni fisici, collegando geometria e gravitazione, trovò preparati e pronti nel Calcolo differenziale assoluto, creato dal R.-C., i metodi matematici adatti a tradurre in atto l'audace proposito; e d'allora al R.-C. fu riconosciuto universalmente il posto dovutogli nella storia della matematica contemporanea. Socio nazionale linceo nel 1916, uno dei XL nel 1921.
Le prime ricerche del R.-C. riguardano argomenti di analisi (equazioni differenziali lineari della classe del Fuchs, generalizzazione del problema del Riemann sulle funzioni ipergeometriche, aggiunta del Lagrange) e di fisica matematica (proprietà ed uso della funzione del Green nella teoria del potenziale, equivalenza fra correnti galvaniche - invariabili nel tempo - e magneti permanenti). Ma il prodotto saliente e caratteristico dell'attività scientifica del R.-C. è costituito dal Calcolo differenziale assoluto, con cui egli, in un decennio di meditazioni indefesse e di successivi apporti (1885-1894), pervenne a modificare gli ordinarî procedimenti del calcolo differenziale, in guisa che le formule e i risultati sussistano sempre sotto una stessa forma, qualunque sia il sistema di variabili, di cui si fa uso (v. differenziale assoluto, calcolo). La potenza del nuovo calcolo fu da lui stesso saggiata su importanti problemi di geometria differenziale (applicabilità delle superficie nell'indirizzo del Weingarten, caratterizzazione invariantiva degli spazî riemanniani a 3 dimensioni dotati di gruppi di movimenti, varietà a 3 dimensioni che godono di prefissate proprietà intrinseche, proprietà di curvatura di varietà riemanniane a quante si vogliano dimensioni). E dopo che i metodi del R.-C. ebbero conseguito, secondo le parole dello stesso Einstein (Zur allgemeinen Relativitatstheorie, in Sitzungsber. der k. pr. Ak. der Wiss., 1916, p. 779), il loro trionfo nelle equazioni gravitazionali della relatività generale, e dopo che T. Levi-Civita, suo diretto discepolo, ebbe scoperto, col suo trasporto per parallelismo, l'essenza geometrica degli algoritmi invariantivi del calcolo differenziale assoluto (1917), questo si diffuse rapidamente, dando origine a una serie di rielaborazioni, di adattamenti, di generalizzazioni (H. Weyl, A. S. Eddington, J. A. Schouten, E. Cartan, L. P. Eisenhart, O. Veblen, G. Vitali); ma a fondamento di tutti questi ulteriori sviluppi restano pur sempre le idee direttive e gli algoritmi del R., che sono oramai entrati a far parte del patrimonio culturale di tutti i matematici.
Bibl.: T. Levi-Civita, Commemorazione del socionazionale G. R-C., in Mem. della R. Acc. naz. dei lincei, cl. di sc. fis., mat. e nat., s. 6ª, I, Roma 1926, pp. 555-67.