CREWDSON, Gregory
Fotografo staunitense, nato a New York il 26 settembre 1962. Inizialmente intenzionato a seguire le orme del padre psicoanalista, conseguì nel 1988 il Master of fine arts in fotografia alla Yale University, dove è poi tornato come docente a partire dal 1993 e dove insegna a tutt’oggi.
C. ha legato il proprio nome alla rappresentazione del contesto suburbano statunitense. Con le serie Twilight (1998-2002), Dream house (2002) e Beneath the roses (200308), si è affermato come esponente di spicco della cosiddetta staged photography: la sua opera si fonda infatti sull’intreccio tra l’utilizzo di luoghi reali e la tendenza a riplasmarli in direzione di una messa in scena patentemente artificiosa. A questo scopo C. si serve di una troupe degna di un set cinematografico, e le sue fotografie sembrano veri e propri fermi immagine estratti da film inesistenti. Stranianti, spesso grotteschi, estenuati e cionondimeno carichi di pathos, questi scatti (molto lavorati anche in postproduzione) si rifanno a una linea iconografica che coinvolge, tra gli altri, Edward Hopper, Cindy Sherman, David Lynch.
In anni più recenti, le fotografie delle scenografie abbandonate degli studi di Cinecittà di Sanctuary (2010) hanno invertito la dinamica che caratterizzava le serie precedenti, sostituendo alla teatralizzazione degli spazi quotidiani lo svelamento del volto perturbante, ma ordinario, degli scenari della finzione. A tale riscoperta di una potenzialità più fenomenologica nell’uso del dispositivo partecipava già Fireflies (2006): fotografando lucciole al crepuscolo, C. rifletteva direttamente sulla capacità del medium di mobilitare il desiderio con la semplice cattura della luce.
Su C. si veda anche il documentario Brief encounters. Gregory Crewdson (2012; L’istante perfetto. Il mondo di Gregory Crewdson) diretto da Ben Shapiro.
Bibliografia: J. Lethem, N. Spector, M. Harris, Gregory Crewdson, New York-London 2013.