La Cava, Gregory
Regista cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a Towanda (Pennsylvania) il 10 marzo 1892 e morto a Malibu (California) il 1° marzo 1952. La sua notorietà è legata alle memorabili screwball comedies realizzate negli anni Trenta, dalle quali emerge un ritratto sfaccettato dell'alta e media borghesia statunitense di quel periodo. Brillanti e sofisticate, in esse egli affrontò con graffiante ironia e con una vena dissacratoria i grandi temi del vivere sociale (la 'santità' del matrimonio, la distinzione di classe, i buoni sentimenti), mettendo in rilievo le contraddizioni morali della società statunitense dell'epoca. All'indagine psicologica dei personaggi seppe unire una squisita abilità di affabulatore di immagini e una capacità di ottenere grandi performances dagli attori.Formatosi all'Art Institute di Chicago, nel 1911 si trasferì a New York dove, dopo aver frequentato la National Academy of Design, iniziò a lavorare come cartoonist presso alcuni giornali. Durante la Prima guerra mondiale esordì nel cinema di animazione (collaborò anche con Walter Lantz, il padre di Woody Woodpecker) maturando un'esperienza tecnica che poi utilizzò come regista di comiche a basso budget nonostante la presenza di attori del calibro di W.C. Fields, Richard Dix e Bebe Daniels (His nibs, 1922; The new school teacher, 1924; Womanhandled, 1925; Running wild, 1927; Feel my pulse, 1928). L. C. raggiunse la piena maturità artistica a partire da Gabriel over the White House (1933), ritratto dell'America politica degli anni della Depressione, considerato da molti un film di propaganda a favore di F.D. Roosevelt. Uscito soltanto poche settimane prima dell'elezione di quest'ultimo a presidente (1933), il film, di-stribuito dalla Metro Goldwyn Mayer e prodotto dai Cosmopolitan Studios, il cui proprietario W.R. Hearst era un grande sostenitore di Roosevelt, è incentrato sul presidente statunitense Judson Hammond che, dopo un grave incidente d'auto, torna al lavoro con piglio dittatoriale, determinato a cambiare il volto del suo Paese. A Gallant lady (1934), con cui L. C. tornò alle commedie romantico-sentimentali che lo avrebbero reso famoso, fece seguito Private worlds (1935; Mondi privati) dove, con venature melodrammatiche, affrontò il tema psichiatrico attraverso la storia di una dottoressa (Claudette Colbert) che, oltre alle diffidenze dei colleghi, deve fronteggiare le sue personali angosce dominate dal ricordo del fidanzato morto in guerra. Con My man Godfrey (1936; L'impareggiabile Godfrey), una delle commedie di maggior successo del periodo, L. C. raggiunse il punto più alto della sua carriera e ottenne una nomination all'Oscar. Girato con realismo, il film ritrae la New York della Depressione e stigmatizza, con ferocia, poi sfumata nel finale, i vizi e l'arroganza delle classi alte della metropoli. Interpretato da Carole Lombard, la stella della screwball comedy, è la storia di un gruppo di ricchi newyorkesi che, durante una caccia al tesoro alla ricerca di un senzatetto, trova in una discarica Mr Godfrey (William Powell), che viene assunto dalla famiglia Bullock come maggiordomo. In questa nuova veste, l'uomo rivelerà doti diplomatiche, cultura e un'abilità finanziaria acquisita nell'ambito della sua esperienza di ex magnate rovinato dal crollo di Wall Street. In Stage door (1937; Palcoscenico), per il quale L. C. ottenne la sua seconda nomination all'Oscar, vengono narrate, con tratti di leggerezza ma anche di più meditata gravità, le vicende di un gruppo di giovani artiste che vogliono raggiungere la celebrità a Broadway. Protagoniste due grandi attrici: Katharine Hepburn, interprete della ricca e viziata ragazza che, decisa a raggiungere il successo e ostacolata nella carriera dal padre, alla fine, in conseguenza del suicidio di una giovane collega e rivale, acquisisce consapevolezza delle leggi dure e meschine che regolano il mondo dello spettacolo, e Ginger Rogers (alla sua prima interpretazione importante senza Fred Astaire) nel ruolo di un'amica e compagna di stanza della Hepburn. Ginger Rogers fu ancora interprete di Fifth Avenue girl (1939; La ragazza della Quinta Strada), in cui il suo personaggio è alle prese con un anziano milionario e viene coinvolto in una vera commedia degli equivoci, e di Primrose path (1940; Il piccolo porto), dove, non senza colpi di scena, viene tracciata la parabola di una Cenerentola degli anni Quaranta, mentre Irene Dunne è la protagonista di Unfinished business (1941; Quella notte con te), storia di una ragazza innamorata di un giovane incontrato su un treno per New York di cui finirà per sposare il fratello. Nonostante la sua predilezione per le commedie sentimentali, L. C. affrontò anche temi socio-politici e di matrice storica, come in The affairs of Cellini (1934; Gli amori di Benvenuto Cellini).
R. Campari, Il discorso amoroso: melodramma e commedia nella Hollywood degli anni d'oro, Roma 1990, p. 55.
E. Giacovelli, La commedia del desiderio: il linguaggio, i miti, i meccanismi comici, i luoghi comuni, i misteri, i personaggi, la filosofia della commedia sofisticata americana, 1930-1945, Roma 1991, pp. 31-36; P. Casella, Hollywood Italian, Milano 1998, pp. 71-73.