Grelling
Grelling Kurt (Berlino 1886 - Auschwitz 1942) matematico, logico e filosofo tedesco. Fu tra i promotori del gruppo di filosofi neopositivisti noto come Circolo di Berlino. Il suo nome è legato al paradosso dell’eterologicità o paradosso di Grelling-Nelson, così denominato perché da lui formulato nel 1908 insieme al connazionale filosofo L. Nelson (1882-1927), con il quale aveva cominciato a collaborare nel 1905, poco dopo il suo arrivo all’università di Göttingen. In questa stessa università conseguì il dottorato in matematica nel 1910 con una tesi sullo sviluppo dell’aritmetica nella teoria assiomatica degli insiemi, con la supervisione di D. Hilbert. Grelling tradusse in tedesco molte opere filosofiche dal francese, l’italiano e l’inglese, tra le quali quattro lavori di B. Russell. Nel 1933 fu costretto al pensionamento dal regime nazista, ma non smise di tenere attivo il Circolo di Berlino organizzando seminari e tenendo conferenze. Iniziò quindi a collaborare con K. Gödel e nel 1936 pubblicò l’articolo Gibt es eine Gödelsche Antinomie? (Esiste una antinomia gödeliana?) nel quale, difendendo il teorema di incompletezza di Gödel da interpretazioni fuorvianti, ne sosteneva il carattere di antinomia al pari di quella di Russell. Nel 1937 Grelling si trasferì a Bruxelles, dove iniziò a lavorare con il chimico e filosofo Paul Oppenheim (1885-1977), che lo sostenne anche finanziariamente e con il quale scrisse molti articoli sulla psicologia della Gestalt. Il 10 maggio 1940, primo giorno dell’invasione tedesca del Belgio, fu arrestato e deportato nel sud della Francia, allora sotto il regime di Vichy. Qui rimase per due anni, perché, nonostante gli fosse stato offerto un posto di insegnamento a New York, gli Stati Uniti gli negarono il visto perché sospettato di simpatie comuniste. Nel settembre 1942 fu internato nel campo di concentramento di Auschwitz dove, pochi giorni dopo, finì la sua vita in una camera a gas.