grembo
Vocabolo esclusivo della Commedia, che nel senso proprio e nell'espressione anche oggi comune ‛ sedere in g. a ' ricorre solo in Pd VIII 9 el sedette in grembo a Dido.
Negli altri casi è usato metaforicamente: riferito alla Povertà (del suo grembo l'anima preclara [di s. Francesco] / mover si volle, tornando al suo regno, Pd XI 115) mette in risalto il costante attaccamento del santo alla donna sua; in If XII 119 in grembo a Dio significa " in chiesa ", ma l'espressione sottolinea l'empietà del delitto compiuto tra le braccia stesse di Dio; in grembo a li Antenori (Pg V 75) vale " nel territorio di Padova ", fondata dal mitico Antenore; per Pg VIII 37 Ambo [gli angeli della valletta dei principi] vegnon del grembo di Maria (per cui si richiama " in sinum Abrahae " di Luc. 16, 22), all'interpretazione prevalente presso gli antichi - " idest a Deo, qui per Mariam fecit iustitiam et misericordiam nobis ", Benvenuto; così il Lana, Pietro, l'Anonimo, poi Landino e Vellutello - è preferita oggi quella che fu già del Lombardi (" la cavità stessa della celeste rosa, a cui Maria presiede ", cioè l'Empireo) e poi dell'Andreoli. Oppure: " può essere espressione metaforica per dire che li manda la misericordia la quale abbonda in seno a Maria " (Porena; analogamente Failani e Chimenz, che precisa: " ‛ grembo ', in generale, indica rifugio e protezione "). Con maggiore estensione di significato: il grembo che la costa face di sé (Pg VII 68) è un " avvallamento ", una " cavità " lungo il pendio della montagna, mentre 'n grembo a Benaco (If XX 74) significa " nell'alveo " del lago.