GRENOBLE (A. T., 35-36)
Città della Francia, capoluogo del dipartimento dell'Isère, sede di vescovato, di corte d'appello, d'università. È la maggiore città della regione: centrti industriale e nello stesso tempo capoluogo regionale e città militare: in essa risiedono i comandi da cui dipende la regione fortificata delle Alpi francesi. Questa triplice funzione è dovuta in parte alla sua posizione geografica, perché Grenoble si trova a un vero incrocio di valli: valle dell'Isère, che apre da una parte (Grésivaudan) la via verso la Savoia. dall'altra verso il Basso Delfinato e i paesi del Rodano; valli del Drac e del suo affluente Romanche, per le quali affluiscono a Grenoble i prodotti dell'alta montagna del Delfinato. La città appare così dapprima come il centro obbligatorio di scambio tra l'alto e il basso Delfinato e la vera porta d'entrata delle Alpi del Delfinato stesso. Ma Grenoble deve alla montagna la maggior parte della sua ricchezza: lo sfruttamento delle risorse locali, l'utilizzazione della mano d'opera, la regolazione della forza dei torrenti, hanno fatto sorgere e sviluppare l'industria.
L'industria della fabbricazione dei guanti (pelli delle capre della montagna), apparsa nel sec. XVII, alla fine del sec. XVIII occupava più di 8000 persone e alimentava già una forte esportazione; oggi essa fa vivere a Grenoble e nelle montagne vicine circa 40.000 persone. Verso il 1830 vi si stabilì un'altra industria: quella della calce e del cemento, che attualmente occupa almeno 1500 operai. Ma solo negli ultimi trent'anni del sec. XIX è sorta l'industria più importante, basata sullo sfruttamento del carbone bianco. Nel dipartimento dell'Isère è stata raggruppata un'energia superiore a 280.000 HP e più di 300.000 nella vicina Savoia. Però, la maggior parte degli stabilimenti elettrochimici ed elettrometallurgici non si trovano a Grenoble (v. savoia; grésivaudan; delfinato); ma da Grenoble tutti gl'impianti idroelettrici ricevono il materiale necessario: turbine, condutture, armature di ferro, cavi, piloni, ecc.
In tal modo si è sviluppata a Grenoble una potente industria metallurgica e dei 7500 operai che si contano nel dipartimento dell'Isère, 5000 risiedono nella città e nei suoi immediati sobborghi.
Dalla fine del sec. XIX l'industria ha accumulato a Grenoble importanti capitali, che servono a svilupparne l'influsso regionale, sensibile verso sud fino a Gap e verso est fino ad alcune alte valli savoiarde. Allo stesso fine concorrono la fama della sua università e la buona organizzazione dei suoi servizî turistici.
Tra gli aspetti più importanti di Grenoble è da porre la sua funzione militare, di cui rende ragione la convergenza nel punto ove sorge la città delle valli provenienti dall'interno delle Alpi. Dalla valle del Drac sbocca la strada di Gap e della media Durance; dal colle del Lautaret, lungo la Romanche, la strada che passando per Briançon, proviene dall'Italia; infine, la strada proveniente dal Moncenisio, lungo la Maurienne (Valle dell'Arc) e per Grenoble, è ancora la via più comoda, se non la più breve, per giungere dal Moncenisio a Lione. Nella città, intorno a cui sono disseminate lungo le strade d'accesso numerose opere fortificate, è stanziata una forte guarnigione e vi si trovano servizî varî e approvvigionamenti.
In virtù della sua situazione Grenoble ha dunque potuto valorizzare tutti gli elementi favorevoli della sua posizione geografica. In origine la città era a presidio d'un ponte e dominava l'unico passaggio facile dell'Isère tra la frontiera della Savoia e la chiusa di Voreppe, nel punto in cui il cono di deiezione del Drac respinge l'Isère al piede dei contrafforti della Grande-Chartreuse (Monte Rachais) dando luogo, invece che a una zona di tortuosità e di paludi, a un canale unico, facilmente valicabile con un ponte. La città è sorta all'estremità di tale ponte, sulla riva sinistra del fiume, e s'è inerpicata sopra un piccolo lembo di terrazza, al riparo dalle forti inondazioni. I suoi progressi sono stati molto lenti fino al secondo trentennio del sec. XIX: nel 1801 essa contava 20.000 ab., che nel 1831 erano 22.000; ma nel 1876 gli ab. erano saliti a 45.000, nel 1906 a 73.000, nel 1911 a 77.000, nel 1926 a 85.621, nel 1931 a 90.748. La città si è estesa verso O. sul cono di deiezione del Drac, dove si trovano i quartieri nuovi opposti al nucleo antico dalle strade anguste e dalle case ammassate lungo l'Isère.
Monumenti. - Scarse le reliquie della città romana. La cripta di S. Lorenzo (secoli VI-VII), è da annoverare, con la contemporanea cripta di Jouarre e i battisteri di Fréius, Vénasque e Riez. tra le più preziose e venerandr reliquie della Gallia cristiana; a pianta cruciforme, con 28 colonne e lanterna al mezzo, ha capitelli d'origine orientale. Nella chiesa di S. Andrea (secolo XII), antica cappella del Castello dei "delfini di Vienne", notevole il campanile gotico (1298). Nella cattedrale (dei secoli XII-XV), di forme ibride e pesanti, il portale fu ricostruito in stile romanico nel secolo scorso; il coro ha un tabernacolo in pietra (1455) a bassorilievi dorati (secolo XVIII). Il Palazzo comunale, poi sede del parlamento del Delfinato, è un complesso di varî stili; gotico, rinascimento e barocco; la facciata principale, come quella del castello di Blois, è un bell'esemplare di architettura francese dell'epoca di Luigi XII. Nell'intemo ha una sala con magnifici rivestimenti lignei, opera di un maestro svevo, Paul Jude (1520); l'antico palazzo de Lesdiguières, incorporato al palazzo comunale, è in stile Luigi XIII. Nel giardino, pregevole statua del connestabile de Lesdiguières in figura di Ercole, bronzo di J. Richier (1610). Il museo, fondato nel 1798, conserva buone pitture di scuola francese e numerose opere di scuole straniere (Solario, Veronese, Pordenone), numerosi Murillo e quattro Zurbaran; e inoltre il celebre S. Gregorio del Rubens, dipinto a Roma nel 1608 per la Chiesa Nuova. Nella biblioteca preziosi incunaboli, tra cui il solo esemplare noto della Danza Macabra, stampato nel 1484 da Guyot Marchand. Nelle vicinanze di Grenoble, il magnifico castello di Vizille, costruito per il connestabile de Lesdiguières, è uno dei più belli edifici civili di Francia nello stile del Vignola; e la Grande-Chartreuse (v. certosa).
Storia. - Antico centro degli Allobrogi, conosciuto fin dal secolo I a. C. col nome di Cularo, divenne con la conquista romana un vicus della città di Vienne. Civitas dopo il sec. IV, quando già aveva il nome di Gratianopolis, andò crescendo d'importanza come stazione della grande via del Monginevra, che allacciava Milano con Vienne. Cinta di mura, compiute sotto Diocleziano, inizia con S. Donnino, alla fine del sec. IV, la serie dei suoi vescovi. Occupata nel 439 dai Burgundi, poi dai Franchi nel 532, dovette subire anche temporanee invasioni dei Longobardi nel 574 e dei Saraceni nel sec. X. Dal sec. IX in poi seguì le sorti del regno di Borgogna e del Delfinato (v.). Situata su una grande via di transito in una regione di confine, Grenoble conservò nell'alto Medioevo un'importanza considerevole, della quale è indice la potenza in continuo progresso dei suoi conti e dei suoi vescovi, che con aspra lotta se ne disputarono il dominio. Alla fine del regno di Borgogna nel 1116, dopo la morte di Rodolfo III, un accordo definitivo che riconosceva alla chiesa di Grenoble tutti i suoi possessi intervenne tra il vescovo S. Ugo e il conte Guigo III. Sotto Federico Barbarossa, cui Beatrice aveva portato in dote la Borgogna, il vescovo Goffredo riconobbe l'antipapa Vittore IV ed ebbe in premio dall'imperatore i diritti regi. Nel 1242, sotto la pressione delle forze cittadine, il vescovo Pietro II e il delfino Guigo V dovettero concedere agli abitanti di Grenoble le franchigie comunali, confermate poi dai delfini e dai re di Francia, e appunto nei secoli XIV e XV è il massimo fiorire della città che raggiunse il suo maggior splendore quando il delfino Luigi (poi Luigi XI) prese direttamente l'amministrazione del Delfinato, che nel 1349 era stato ceduto da Umberto II al re di Francia come appannaggio dell'erede del trono. Appunto Umberto II aveva creato in Grenoble, nel 1339, l'università e nel 1340 il Consiglio delfinale, che Luigi nel 1452 trasformò in Parlamento. Durante le guerre di religione Grenoble fu contesa fra protestanti e cattolici, finché, come una delle cittadelle della lega cattolica, dovette arrendersi al generale de Lesdiguières, capo dell'esercito protestante, che ne prese possesso nel 1590 in nome di Enrico IV. Il de Lesdiguières diede inizio a quelle opere di fortificazione della citta che, continuate dal Vauban, furono compiute nel 1832. Nel 1788 Grenoble, di cui un inopportuno ordine regio aveva sciolto il parlamento, fu uno dei centri più vivi del fermento rivoluzionario, e nel castello di Vizille, vicino alla città, i membri del disciolto parlamento, insieme con i notabili di Grenoble, si riunirono il 14 giugno in una solenne protesta che fu uno dei primi atti della rivoluzione. Fedele all'impero napoleonico, fu perciò dal governo di Luigi XVIII privata di alcuni dei suoi maggiori istituti di cultura, ma rifiorì col governo di Luigi Filippo, il Secondo Impero e la repubblica.
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