grifagno
Usato con valore proprio in If XXII 139 Ma l'altro [diavolo della sesta bolgia] fu bene sparvier grifagno / ad artigliar ben lui: g. è detto dello sparviere selvatico atto e animoso alla preda. Si tratta di un tecnicismo del linguaggio della falconeria, che distingueva secondo l'età gli uccelli di rapina da addestrare alla caccia: " E sappiate che tutti gli uccelli feditori sono di tre razze, cioè nidacie, ramacie e grifagni ... Grifagni son quelli che son presi all'entrata di verno, che sono mudati, e che hanno gli occhi rossi come di fuoco " (B. Latini Il Tesoro volgarizzato, V XI).
Il termine è dal provenzale grifanh, " accigliato ", " minaccioso ", da confrontare con guirfanh, " specie di sparviero ", cui corrisponde nel toscano guilfanghi: " sianvi mudati guilfanghi ed astieri " (Folgore Di settembre 7, ediz. Massera, Bari 1940, 162); grifagno (francese antico grifain), " arcigno ", " malvagio ", come puro aggettivo riferito a persona, è in Matazone da Caligano " Lì era un vilano / orgolioxo e grifano " (Contini, Poeti I 795).
Probabilmente più che al colore degli occhi, come vogliono alcuni (" erano li occhi suoi di quel colore ch'è lo grifone... cioè di colore nero rilucente; cioè né al tutto neri, né al tutto gialli; ma fulvi, come lo colore della penna del grifone ", Buti; Tommaseo e Casini-Barbi ricordano che " Svetonio dipinge Cesare caesiis oculis "; Scartazzini-Vandelli e Chimenz rimandano al passo del Tesoro già citato), il termine allude figuratamente alla fierezza minacciosa dello sguardo di colui ch'a tutto 'l mondo fé paura (Pd XI 69), in If IV 123 Cesare armato con li occhi grifagni: " aspectus terribilis ", dice il Bambaglioli, " aspetto guerriero " il Porena; e il Buti stesso aggiunge: " perché Cesare ebbe la guatatura rilucente e spaventevole ad altrui "; altri commentatori mettono l'accento sulla vivacità dello sguardo, indice di " acuto et veemente ingegno " (Landino). Più ampiamente il Boccaccio: " Non mi ricorda aver letta la qualità degli occhi di Giulio Cesare; ma, per ciò che gli occhi grifagni, se da ‛ grifone ' viene questo nome, sono riposti nella fronte sotto ciglia aguzate e piccoli per rispetto agli altri, e per questo hanno a significare astuzia e fiereza d'animo dovere essere in colui che gli ha, e queste cose furono in Cesare, e però credere dobbiamo l'autore, o colui da cui l'ebbe, dovere o dire il vero o estimare dagli effetti veri Cesare dovergli così avere avuti fatti ragionevolemente ". Ancora del Boccaccio il Tommaseo ricorda il ritratto di Fiammetta, " con due occhi in testa che parevan d'un falcon pellegrino " (Dec. IV Conclus. 4).
Bibl. - G. Alessio, Note linguistiche sul " De arte venandi " di Federico II, in " Arch. Stor. Pugl. " XVI (1963) 121 n., 140; R. Bezzola, Abbozzo di una storia dei gallicismi italiani nei primi secoli, Heidelberg 1925, 140 n. 2.