grillizzazione
s. f. (iron.) Assunzione dei modi e dei toni di Beppe Grillo e del suo movimento politico.
• [Pier Luigi] Bersani non sembra disposto ad assecondarlo, però. Anzi, è attestato su una strategia che prevede una sorta di «grillizzazione» della sinistra almeno su alcuni temi: legge sul conflitto di interessi, taglio ai costi della politica, norme radicali anticorruzione. Significherebbe approfondire il solco con il fronte berlusconiano e con i centristi di Mario Monti; e preparare un programma elettorale che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, calamitare una parte del voto del Pd andato a Grillo. (Massimo Franco, Corriere della sera, 28 febbraio 2013, p. 1, Prima pagina) • Una campagna che ha fatto segnare una progressiva “grillizzazione” nei toni, nel modo di apostrofare gli avversari, per non parlare di un risvolto del tutto originale per un capo di governo: oramai nei comizi [Matteo] Renzi fa l’imitazione di Silvio Berlusconi, di Matteo Salvini, ma anche di un suo ministro, Dario Franceschini. (Fabio Martini, Secolo XIX, 28 novembre 2016, p. 4, Primo piano) • Il problema di fondo è che l’uso spregiudicato, nella lotta interna, dei metodi usati dalla Casaleggio Associati contro gli avversari, ha prodotto il peggiore degli esiti: la grillizzazione del Pd. (Francesco Cundari, Unità, 1° febbraio 2017, p. 6, Primo piano).
- Derivato dal nome proprio (Beppe) Grillo con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nel Corriere della sera del 13 giugno 2012, p. 15, Primo Piano (Paolo Foschini).