GRILLO (lat. gryllus; fr. grillon; sp. grillo; ted. Grille; ingl. cricket)
Genere d'Insetti Ortotteri della famiglia dei Grillidi (Grylidae). Secondo la sistematica del Handlirsch questa famiglia appartiene al subordine Locustoidea, ordine Saltatoria, superordine Ortotteri. I Grillidi sono insetti di piccole o mediocri dimensioni, dalle livree a colori poco appariscenti. Hanno corpo tozzo, robusto, capo grande globoso, antenne filiformi, apparato boccale masticatore. Le elitre non sono sempre presenti, sono lunghe quanto l'addome o più brevi: in riposo stanno disposte orizzontalmente e la destra ricopre in parte la sinistra; sono coriacee e provviste di nervature salienti. Le ali possono mancare anche se esistono le elitre, mancano sempre se queste sono assenti o rudimentali; sono più ampie e più lunghe delle elitre, finemente pieghettate; nel riposo il loro apice sporge quasi sempre oltre le elitre, formando due sorta di fini code. Le zampe sono robuste, con tarsi triarticolati; i femori posteriori ingrossati e atti al salto. L'addome è tozzo, oblungo e termina in ambo i sessi con due cerci segmentati o no, conici, pubescenti. Le femmine posseggono inoltre, in molti casi, un ovopositore allungato, rigonfio all'apice.
I Grillidi vivono nei campi, alcuni sulle piante o anche nelle abitazioni; sono quasi tutti fitofagi, di abitudini notturne; per lo più corrono, ma possono spiccare salti. I maschi di molte specie posseggono un organo stridulante, che produce il ben noto e caratteristico cri-cri. Tale suono, che è un richiamo amoroso, è prodotto dallo sfregamento dell'elitra destra, o superiore, sull'inferiore: le nervature salienti, provviste di denticoli, e la membrana dell'elitra tesa fra queste costituiscono l'organo stridulante.
La famiglia è ben rappresentata soprattutto nei paesi caldi; poche specie vivono nelle regioni temperate, nessuna nelle fredde. Alla sottofamiglia Gryllinae appartengono le specie dei generi Gryllus L. e Acheta Fabr., più comuni in Italia. L'Acheta campestris (L.), (Gryllus o Liogryllus campestris Auct.), il comune grillo dei campi, lungo 22-28 mm., di color bruno nerastro lucido, è abbondantissimo in Italia e vive in buche che scava nel terreno e sul limitare delle quali viene a cantare; l'Acheta domestica (L.), o Gryllus domesticus, il grillo del focolare, lungo 16-18 mm., di colore giallo sporco, vive nelle case di campagna e ha canto più monotono e prolungato del grillo campestre. il Gryllus desertus Pall., o grillo moro, lungo 15-19 mm., arreca considerevoli danni all'agricoltura. Alla sottofamiglia Oeconthinae appartiene l'Oecanthus pellucens Scop., lungo 11-13 mm., giallo verdiccio, dalle lunghe antenne, al quale si deve il monotono canto che si ode di notte nelle campagne. Il Trigonidium cicindeloides (sottofam. Trigonidiinae), lungo 4-6 mm., simile a un coleottero, vive nelle provincie meridionali. Alla sottofamiglia Myrmecophilinae appartiene infine la singolare Myrmecophila acervorum, lunga 3-4 mm., attera e cieca, che vive nei formicai.
Folklore. - Il grillo riceve nelle tradizioni popolari nomi allegorici (cavallo delle fate, Cheval du bon Dieu, ecc.) e attributi ora benefici, ora malefici. Talvolta rappresenta uno spirito demoniaco, che si mostra nei campi di frumento e può assumere la forma di spettro. Le massaie e i fanciulli ne scongiurano i danni, recitando il ritornello: "Grillo, bel grillo - se vuoi marito, dillo - se non ne vuoi - bada ai fatti tuoi". Talaltra è uno spirito del focolare e preannunzia con la sua presenza lieti avvenimenti. Spesso il pregiudizio è legato al suo verso, ritenuto pronostico di fortuna, di ricchezza, di prossime nozze, di bel tempo. Se la voce del grillo si ode dentro il camino, la casa è immune da sortilegi e fatture. Da siffatte credenze, forse, trae origine la fiera del giorno dell'Ascensione in Firenze (v. firenze, XV, p. 460). Come amuleto il grillo è assai diffuso: l'effigie è incisa in gemme e medaglie; e la polvere, che si ottiene dopo averlo disseccato, è largamente usata nella medicina popolare.
Bibl.: A. De Gubernatis, Zoological Mythology, Londra 1872; E. Rolland, Flore populaire ecc., Parigi 1896; A. Garbini, Antroponimie ed omonimie nel campo della zoologia popolare, Verona 1925; E. Hoffmann-Krayer, Handwörterbuch des deutschen Aberglaubens, s. v. Grille.