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GROSSO

di Giuseppe Castellani - Enciclopedia Italiana (1933)
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GROSSO

Giuseppe Castellani

. Moneta. Quando il denaro (v.) per l'accresciuto valore dell'argento si ridusse a peso e dimensioni esigue, sorse la necessità di fare una nuova moneta più grossa e di maggiore potenzialità di acquisto e si creò il grosso, che equivaleva a 12 denari rendendo effettivo e reale il soldo della lira che, come questa, era stato fino ad allora soltanto nominale. Sembra che il primo grosso sia stato il gros tournois (grossus turonensis), coniato a Tours nel 1226; imitato poi in Germania (v. groschen), in Inghilterra (v. groat), in Polonia (grosz), e fino in Oriente. Di qui la grande varietà di peso, di valore e di denominazioni in rispondenza alla varietà dei denari, di cui era il multiplo e delle lire, delle quali era la ventesima parte. Fra tutte queste varie specie c'era però un nesso o rapporto, che si può studiare attraverso le tariffe e le gride, che ne fissavano il valore nei luoghi dove esse circolavano più o meno liberamente. Con l'andare del tempo e con la continua ascensione del valore dell'argento, il grosso crebbe di valore e da quello originario di un soldo salì a 2 e a 4, anzi quest'ultimo è il valore che viene ordinariamente rappresentato dalla parola grosso. Per lo stesso fenomeno diminuì anche di peso e allora fu detto grossetto. Il fatto, sempre rinnovantesi, dell'oscillazione del valore dell'argento rispetto all'oro studiato nei singoli luoghi e nei singoli provvedimenti adottati per equiparare le valute effettive al loro corso, serve a spiegare il passaggio dal grosso originario, divenuto di conto, a quelli successivi di peso e intrinseco minore fino a divenire una frazione di sé stesso. Esempio caratteristico il grosso o carlino papale, che divenuto giulio e poi paolo, finisce col diventare la metà di questo, e il grossetto anche meno, perché la lira originaria conteneva una quantità di argento doppia, tripla o quadrupla di quella che vi si conteneva all'epoca delle singole variazioni. Spesso è ricordato il grossone, che però non è moneta speciale per sé stessa, ma detta così in relazione con altra più piccola e di minor peso. (V. bianco; bolognino; clemente; giulio, ecc.).

Bibl.: E. Martinori, La moneta ecc., Roma 1915, p. 195 segg.

Vedi anche
lira Nome dell’unità monetaria italiana fino al 1° gennaio 1999, data in cui è entrato in vigore l’euro (➔). La transazione dalla lira all’euro si è svolta gradatamente nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1999 e il 1° marzo 2002. ● lira è anche il nome dell’unità monetaria di Cipro (lira cipriota, anche ... moneta Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune misura dei valori. antropologia Lo studio antropologico della ... tornese Nome italianizzato della moneta di Tours (denaro dei tempi di Carlomagno, e del grosso di quelli di Luigi IX). Ebbe larga diffusione specie in Oriente con le crociate. Con gli Angioini passò nell’Italia meridionale, dove si ebbe poi una moneta di rame che dal 1581 è durata fino agli ultimi Borbone. La ... ducato Nome di due monete veneziane: una, d’argento, in seguito detta grosso o matapane, fu coniata intorno al 1202; l’altra, d’oro, in seguito detta zecchino, fu coniata per la prima volta dal doge Giovanni Dandolo nel 1284.  ● Il nome passò quindi alle monete d’oro coniate in vari paesi che, per la massa ...
Altri risultati per GROSSO
  • grosso
    Enciclopedia on line
    Moneta medievale d’argento, la più diffusa in Europa e nel Levante. Con essa, dal 13° sec., si rese effettivo il soldo della lira, fin allora nominale, equivalente a 12 denari; ebbe gran varietà di massa e valore, in rapporto ai denari delle singole zecche, e di denominazioni, derivate dal tipo o dall’autorità ...
Vocabolario
grosso modo
grosso modo locuz. avv., lat. («in modo grossolano»). – Su per giù, approssimativamente, all’incirca: si può dire, g. m., che la questione sta così; ha, g. m., la forma di un cilindro.
gròsso²
grosso2 gròsso2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. grosso; cfr. lat. mediev. grossus]. – Moneta medievale d’argento, la più diffusa in Europa e nel Levante, inizialmente del valore di un soldo di lira e più tardi di 2 e poi di 4 soldi (che...
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