ALCESTI, gruppo di
Gruppo di vasi tardo-etruschi a figure rosse, che prende il nome dal cratere vulcente a volute della Bibliothèque Nationale di Parigi con la rappresentazione di Admeto, di A. e di due dèmoni.
Il soggetto è un "unicum" nella ristretta serie delle raffigurazioni del mito di Alcesti e rappresenta il momento in cui A. si sostituisce volontariamente al marito, che stava per essere ghermito dai dèmoni. A questa scena funebre corrisponde nell'altro lato una scena dionisiaca. L'epigrafe etrusca in vernice bianca, scritta prima della cottura del vaso, non lascia dubbî sull'etruschicità del vaso, evidente del resto anche dallo stile. Affine a questo è il cratere a calice di Trieste con due dèmoni che portano via una donna; sopra un'ansa è una grande foglia della stessa specie di quella del vaso di Alcesti. Molto vicina stilisticamente è pure, secondo il Beazley, l'anfora "a collo distinto" di Newcastle (Beazley, tav. xxx, fig. 3). Al gruppo di A. lo stesso studioso associa ancora altri tre vasi, con ornati a figure nere che sono comuni nei vasi tardo-etruschi. Il Giglioli data il vaso di A. nell'ultimo ventennio del IV sec. a. C.
Bibl: G. Q. Giglioli, Il vaso vulcente di Admeto e di A. nella Bibliothèque Nationale di Parigi, in St. Etr., IV, 1938, p. 375, tav. XXIX, d; J. D. Beazley, Etr. Vase-paint., pp. 8-9, 133, tav. XXX, figg. 1 e 2.