VOLATERRAE, Gruppo di
Gruppo di vasi etruschi, per lo più a forma di crateri a colonnette, per la prima volta individuato dal Brunn, più ampiamente descritto dall'Albizzati ed infine suddiviso dal Dohrn in quattro gruppi, rispettivamente attribuiti: ai Pittori di Hesione, del Pigmeo Trombettiere, della Monaca e della Colonna Tuscanica. La classificazione del Dohrn è accettata anche dal Beazley. Il Gruppo di V. è strettamente imparentato con quello di Clusium; infatti l'Albizzati parla di artisti chiusini emigrati a Volterra; il Beazley invece elenca otto crateri a colonnette, i quali segnano il punto di transizione tra le due classi di vasi, che egli considera come provenienti da un'unica fabbrica localizzabile a Volterra.
Tipica di questa serie di crateri è la forma allungata del collo, decorato con reticolato obliquo oppure con una testa di giovane tra due teste di cavalli, incorniciati da colonne, simbolo della scuderia, o ancora con una testa femminile vista di tre quarti. Il Beazley fa notare come, sia la testa di Helios o di Eos con i cavalli, che le teste femminili, per lo più con i capelli resi ad archi concentrici, coperti dallo himàtion, si ritrovino simili nelle lunette del gruppo Z degli specchi tardo-etruschi, che sono a loro volta in connessione col gruppo delle coppe Tondi da Chiusi. La pittura è eseguita con vernice bruna sul fondo naturale del vaso. Gli esemplari più tardi presentano fattura e vernice scadente.
Nelle pitture è usato il pennello, dal cui uso deriva la foggia tipica della palmetta che si ritrova nel Gruppo di Clusium. Non ci sono rappresentazioni sepolcrali.
Il Dohrn segna come limiti della produzione il 330 ed il 275 a. C. dato che i vasi più antichi si sono trovati in due tombe presso Bologna, datate tra la fine IV ed inizio III sec. a. C., mentre per i più recenti, trovati nella tomba dei Calini Sepus a Monteriggioni, il Bianchi Bandinelli pone come termine ante quem il 217 a. C.
Bibl.: H. Brunn, Viaggi in Etruria, in Bull. Inst., 1858, p. 151; C. Albizzati, Due fabbriche etrusche di vasi a figure rosse (Clusium, Volaterrae), in Röm. Mitt., XXX, 1915, p. 154; R. Bianchi Bandinelli, La tomba dei Calini Sepus presso Monteriggioni, in St. Etr., II, 1928, p. 133 s.; T. Dohrn, Zur Geschichte des italischetruskischen Porträts, in Röm. Mitt., LII, 1937, p. 119 s.; J. D. Beazley, Etr. Vase-Painting, p. 123 s.; A. D. Trendall, Vasi etruschi ed italioti a figure rosse, II, Città del Vaticano 1955, pp. 223; 250; P. Bocci, Crateri volterrani inediti del Mus. di Arezzo, in St. Etr., XXXII, 1964, p. 89 ss.
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