Gruzija-Fil′m
Denominazione russa (a partire dal 1953) dei famosi studi cinematografici Kartveli Pilmi di Tbilisi, che per settant'anni di potere sovietico furono il centro promotore di una tradizione cinematografica nazionale di notevole peculiarità culturale e creativa. Nati nel 1921 come sezione cinematografica del Narkompros (Commissariato del popolo all'istruzione) della Repubblica sovietica della Georgia, produssero in quello stesso anno il primo film sovietico georgiano nonché uno dei primi film sovietici a soggetto dal titolo Arsen Džordžiašvili con la regia di Ivan N. Perestiani, girato in condizioni pionieristiche. Lo studio cinematografico era costituito da un gruppo di casupole di legno sulle rive del fiume Kura, le isbe russe, dotate di mezzi primitivi fra i quali una cinepresa di legno Pathé, due lampade di scarsa potenza, un essiccatore a tamburo, alcuni barattoli di sostanze chimiche, colori e una riserva d'acqua pari a duecento secchi. Il successo del primo film a soggetto e del successivo film d'avventura Krasnye d′javoljata (1923, Diavoletti rossi), sempre diretto da Perestiani, permisero una rapida riorganizzazione e un ammodernamento degli studi.
Nel 1923 la sezione cinematografica venne trasformata nel Goskinprom della Georgia, una società di Stato per l'industria cinematografica, autonoma dal punto di vista economico e gestionale, sotto la direzione di due cineasti, il produttore Germane Gogitidze e il regista Amo I. Bek-Nazarov (armeno Ambarcum Beknazarian). Intorno al 1925-26 fu avviata la costruzione di un nuovo studio al posto delle isbe sul fiume. Una centrale elettrica autonoma forniva l'illuminazione a grandi padiglioni modernamente attrezzati per le riprese e dotati di appositi reparti per il montaggio e lo sviluppo fotografico. Da quel momento, sul modello americano, più set cinematografici poterono lavorare in contemporanea. Negli stessi anni veniva sviluppata anche la rete di distribuzione con l'invio nelle campagne di cinematografi itineranti, nonché la formazione all'interno degli studi di nuove leve di tecnici, registi e sceneggiatori. Nel 1926, con un piano di produzione che prevedeva dodici film nell'arco di un solo anno, quello di Tbilisi si avviava a divenire il terzo studio cinematografico dell'URSS per dimensioni e capacità tecniche. All'interno degli studi venne organizzato nel 1928 un settore dedicato specificamente al film documentario, diretto dal regista Siko Dolidze che in questo genere si era distinto fin dai primi anni Venti basandosi sull'esperienza di alcuni storici pionieri del cinema documentario georgiano di epoca prerivoluzionaria come Aleksandr D. Digmelov (Digmelašvili) e Vasilij Ja. Amašukeli. Il nuovo collettivo di giovani documentaristi sviluppò negli anni Trenta una notevole autonomia creativa, realizzando più di 150 cortometraggi di argomento etnografico, geografico o più strettamente scientifico-divulgativo. La documentaristica georgiana sarebbe rimasta negli anni a venire un polo di attrazione per molti cineasti, tanto da portare nel 1958 al distacco ufficiale dalla G.-F. degli studi cinematografici per i documentari di attualità e di divulgazione scientifica.
Nel 1936, all'interno degli studi del Goskinprom, si sviluppò, accanto alla produzione cinematografica vera e propria, quella dei film d'animazione (attraverso l'impiego di disegni animati o di marionette), con l'avvio di fruttuose collaborazioni creative e tecniche fra artisti noti come Lado Gudiašvili e un giovane regista e disegnatore come Vladimir Ja. Mudžiri, autore della fiaba animata Argonauty (1936, Gli argonauti) e del primo cartone animato georgiano a colori dal titolo Čiora (1939). Nel periodo di ricostruzione postbellica si ebbe nuovamente un certo sviluppo (per es., nel 1954, la produzione era a pieno ritmo, con la lavorazione contemporanea di ben sei pellicole).
Con la fine dell'URSS, dal 1991 è iniziato un periodo di grande destabilizzazione anche in Georgia con conseguenze in tutti i campi, compreso quello della produzione cinematografica. Nello stesso anno Revaz D. Čcheidze, regista e, dal 1974, stimato direttore della G.-F., venne destituito e gli studi divisi in dodici unità di produzione sotto il controllo di un amministratore unico. Čcheidze era noto per aver gestito per quasi un ventennio i difficili rapporti fra il vivace, indisciplinato e anticonformista cinema georgiano e il soffocante potere centrale del Goskino di Mosca: esempio ne sono gli irriverenti film di Otar Ioseliani oppure, negli anni della perestrojka, l'uscita turbolenta di Pokajanie, 1986, Pentimento, di Tengiz E. Abuladze, film-simbolo del rinnovamento. Dal 1992 al 1994 la drammatica situazione di guerra civile, durante la quale morirono anche molti attori e tecnici degli studi, consentì la produzione solo di pochi, coraggiosi film, girati nonostante la carenza di elettricità e di molti mezzi, compresa la pellicola.Dopo il passaggio della Georgia all'economia di mercato, con l'abolizione nel 1994 del monopolio statale, la G.-F. si è trasformata in società anonima. Dal 1995, nei vecchi e ormai quasi in disarmo locali della G.-F. si sono installati studi indipendenti, molti dei quali autofinanziati con altre attività.
Kino. Enciklopedičeskij slovar′, Moskva 1987, ad vocem; Le luci dei maestri dimenticati. Cinema georgiano 1908-1999, a cura di F. Rancati, G. Rossini, Roma 2000, passim.