GUADALUPE (A. T., 39-40)
Santuario spagnolo officiato dai francescani nella città omonima, nell'Estremadura, provincia di Cáceres (3507 ab. nel 1920). La sua origine è in rapporto con l'immagine della Madonna di Guadalupe, che secondo un'antica credenza si trasportò miracolosamente da Roma a Siviglia. Alfonso XI fece edificare la chiesa e le assegnò alcuni terreni (1337); innalzò e dotò grandi ospizî per i pellegrini. Nel 1389 il convento passò dal clero secolare all'ordine di S. Girolamo. Nel sec. XV, terminata la chiesa, si costruì il chiostro di stile mudéjar e varî altri edifici necessarî al convento e all'immenso movimento dei pellegrini. Nel sec. XVI venne costruito il chiostro gotico; al sec. XVII risalgono il retablo principale, la sacrestia con quadri di F. de Zurbarán e il tesoro (camarín) della Madonna. Nel sec. XVIII furono eretti la Chiesa nuova, gli altari di S. Pietro e di S. Gioacchino, e si lavorarono le casse degli organi e gli attuali stalli del coro, tutto sotto la direzione di José Churriguera.
Tra le principali opere d'arte ricordiamo le imposte di bronzo sbalzato (sec. XIV-XV) alla porta maggiore della chiesa; nella cappella di S. Anna (sec. XV), che fa quasi da vestibolo, la tomba di Alonso de Velasco e della sua consorte, di Annequín de Egas di Bruxelles, capomaestro della cattedrale di Toledo; il fonte battesimale di bronzo (1402) di Juan Francés; nella chiesa d'intonazione gotica, ma modificata dal Churriguera, la cancellata monumentale (1510-1515) dei maestri fabbri fra Francisco de Salamanca e fra Juan de Ávila, ambedue domenicani; il retablo su disegni di J. Gómez de Mora (1615-1618) (con sculture di Giraldo de Merlo in stile cinquecentesco italiano e con tele degl'Italiani E. Cajesi e V. Carducci; tele di Zurbarán nell'anticoro, nella sacrestia (1638-1639) e nella cappella di S. Gerolamo (la cosiddetta perla del Zurbarán) dov'è la statua del santo in terracotta del Torrigiano. Nella custodia delle reliquie, costruita dall'architetto Nicolas de Vergara (1595-1597), tra numerosi reliquiarî e urnette, bracci e altri oggetti lavorati da Giraldo de Merlo, è notevole un'urnetta con begli smalti trasparenti del sec. XIV e rilievi d'argento di fra Juan de Segovia, religioso di questo convento.
V. tav. II.
Bibl.: Fra G. de Talavera, Historia de Nuestra Señora de Guadalupe, Toledo 1597; Fra F. de San José, Historia universal de la imagen de Nuestra Señora de Guadalupe, Madrid 1743; J. Jogués, Iconogr. guadalupense, in Guadalupe, I e II, 1907; Fra J. de Alcalá, Noticias y adiciones a la historia de Guadalupe, ibid., 1908; E. Tormo y Monzó, El monasterio de Guadalupe y los cuadros de Zurbarán, Madrid 1906; id., Los Jerónimos, Madrid 1919; id., Monasterio de Guadalupe, Barcellona s. a.; R. Blanci y Sánchez, Para la historia del monasterio de Guadalupe, estratto da un codice di Fra P. de Alhobea, Madrid 1910; J. Ramón Mélida, Provincia de Cáceres (Cátálogo monumental de España), Madrid s. a., pp. 124-228; P. G. Rubio, Historia de Nuestra Señora de Guadalupe, Barcellona 1924.