guado
Ricorre sempre in rima e D. l'usa nella Commedia, solo al figurato (in senso proprio, in If XII 126, si trova passo), svolgendo la metafora del " cammino da seguire " per giungere a una determinata meta. Se la meta è Dio, cioè colui che sì nasconde / lo suo primo perché, che non lì è guado (Pg VIII 69), non c'è " via possibile " per arrivare a intenderne il mistero.
Anche il concetto di ricerca della verità può richiamare la stessa immagine del g. inteso come necessario " percorso mentale ": sì che poi sappi sol tener lo guado (Pd II 126); in Pd VII 90 sanza passar per un di questi guadi, parlandosi della possibilità di riscatto del genere umano dal peccato originale, il senso è " passaggio obbligato ", " condizione necessaria ". In Fiore CCXXXI 8 e non guardar ma' guado, il termine ha valore proprio e l'espressione assume il significato di " non stare a misurar la pena o il rischio " (Parodi).