GUAIMARIO V (IV nelle vecchie storie), principe di Salerno
Ancora fanciullo, associato al governo dal padre (1018), apparve anche più di questo prode, cortese e liberale, dopo che dal 1027, poco più che sedicenne, ebbe preso in sue mani il governo. Per migliorare le condizioni del suo stato, si valse del favore dell'imperatore Corrado II (emulo del greco) e della forza sempre crescente dei mercenarî normanni.
Guaimano poté così congiungere al principato ereditato il principato di Capua (compresavi la nuova contea normanna di Aversa) e i ducati di Amalfi, di Sorrento e di Gaeta. E, creata nel 1043 l'altra contea normanna della Puglia da Guglielmo Altavilla, anche questi riconobbe per suo signore G., che in conseguenza s'intitolò anche duca di Puglia e Calabria. Signore di tanti paesi, quantunque tenuti tutt'altro che pacificamente, nel 1046 G. era il maggiore principe nel Mezzogiorno d'Italia, imparentato col pontefice Benedetto IX, stretto in lega col potente marchese di Toscana. Ma, venutogli meno il favore imperiale con la sospetta gelosia di Enrico III, sceso nel Mezzogiorno nel 1047, e vacillante la base della forza normanna, ne prese animo una congiura di palazzo, che, favorita dagli Amalfitani, gli tolse la vita nel 1052.
Bibl.: v. guaimario i.