gualdana
Germanismo, usato in If XXII 5 corridor vidi per la terra vostra, / o Aretini, e vidi gir gualdane, e spiegato da quasi tutti gl'interpreti come " scorreria di uomini armati in territorio nemico ".
La parola, da porre probabilmente in rapporto con l'antico gualdo (cfr. GERMANISMI), era così intesa dal Buti: " Cavalcate le quali si fanno alcuna volta in sul terreno de' nemici a rubare, et ardere, e pigliare prigioni "; e dall'Ottimo: " Andare in gualdana è atto di fatti d'arme ". Nell'uso più antico g. s'incontra con questo stesso senso in Iacopone: " en gualdana corre el corso " (Che farai, fra Iacovone? 35), e in Villani: " e poi seguì in contado, andando le gualdane rubando e ardendo le case " (VIII 48); " Niuna fede... è in quelli uomini che seguitano eserciti d'arme, cioè a dire in gualdana a predare, e a fare male " (IX 54). Nel testo dantesco, avendo g. il significato di " incursioni ", terra (v.) sarà da intendere come " territorio ", più che città vera e propria.
D. poté assistere a Campaldino a g. e simili azioni belliche; ma si ricordi pure che il poeta fu sicuramente in Arezzo nei primi anni dell'esilio.