Ravignani, Gualdrada dei
Figlia di Bellincion Berti (cfr. Pd XV 112-114, XVI 99) capo della potente stirpe ghibellina del sesto di Porta San Pietro, fu la seconda moglie del conte Guido Guerra IV dei conti Guidi.
Il matrimonio si rivelò di notevole importanza politica: infatti da allora cessarono le ostilità del conte Guidi nei confronti di Firenze, e inoltre la famiglia s'inurbò, abitando durante i suoi soggiorni fiorentini il palazzo di Porta San Pietro facente parte dei beni paterni di Gualdrada. Essa diede al conte vari figli, di cui cinque maschi; uno di questi, Ruggero, morì nel 1225 mentre era in Sicilia alla corte di Federico II; gli altri quattro furono i capostipiti dei vari rami in cui si divise la famiglia dei conti palatini di Toscana: Guido della linea di Bagno, Tegrimo di quella di Modigliana, Aghinolfo di quella di Romena, Marcovaldo di quella di Dovadola. Gualdrada sopravvisse al marito; infatti nel 1226 viveva ancora nel castello dei Guidi a Poppi in Casentino.
La figura di Gualdrada fu in Firenze ricordata come esempio di virtù domestiche e morali; il Villani (V 37) narra un episodio che si sarebbe svolto alla presenza dell'imperatore Ottone IV, nel quale è messa in luce tutta la fierezza e rettitudine morale di Gualdrada: conseguenza di questo fatto sarebbe stato il matrimonio col conte Guido Guerra. Ma non possiamo prestar fede a questo racconto in quanto l'imperatore non fu a Firenze prima del 1209, mentre il matrimonio fra Gualdrada e il conte Guidi avvenne intorno al 1180. Gli antichi commentatori concordemente confermano questa sua fama di donna virtuosa, che D. celebra nel modo più semplice e in fondo più completo col presentarla come la buona Gualdrada (If XVI 37).
Bibl. - F. Torraca, A proposito di Aghinolfo da Romena, in " Bull. " XI (1904) 97 ss.