ARDINGHELLI, Gualtieri
Nacque a San Gimignano, nella seconda metà del secolo XIII, da Primerano, di potente famiglia locale e uno dei caporioni del partito guelfo. Nel 1307 fu podestà a Prato e nel 1312 ricoprì la stessa carica prima ad Imola, poi a Perugia; fu nel 1322 capitano a Ferrara e di nuovo ad Imola. Venendo meno alla linea politica seguita dalla famiglia nel corso della seconda metà del XIII secolo, l'A. si schierò nel 1325 con Castruccio Castracani e si pose alla guida dei fuorusciti ghibellini della sua città.
Dopo la disfatta subita ad Altopascio dai guelfi toscani (23 sett. 1325), l'A. attaccò il territorio sangimignanese, conquistando il 14 ottobre dello stesso anno il castello di Ciuciano. Invano tentava però il mese seguente di impossessarsi della stessa sua città natale: la congiura da lui ordita con la complicità di alcuni concittadini venne scoperta in tempo, il castello di Citerna, tradizionale possesso della sua casata, distrutto, mentre la mediazione offerta dai Fiorentini per giungere ad una definitiva pacificazione veniva respinta dalle autorità del Comune.
Nel 1327 era capitano di Fermo. Nel 1332 fu molto probabilmente fra i fuorusciti rientrati in città per l'intercessione dei Fiorentini, come nel 1337 deve essere stato, con i suoi seguaci, fra coloro che furono nuovamente esiliati: infatti poco dopo il suo nome figura fra quelli dei capi fuorusciti che richiesero, invano, un nuovo intervento fiorentino.
Nel 1344 era morto, lasciando la direzione della fazione ribelle ai figli Primerano e Rossellino.
Bibl.: G. V. Coppi, Annali, memorie ed huomini illustri di Sangimignano,Firenze 1695, pp. 151 s., 220; L. Pecori, Storia della terra di San Gimignano,Firenze 1853, pp. 146 s., 158; C. Talei-Franzesi, Il libro d'oro di un libero Comune ital. del sec.XIV, Firenze 1941, pp. 13, 26; E. Fiumi, Storia econ. e sociale di San Gimignano,Firenze 1961, pp. 99, 124, 141, 235.