GUAM (XVIII, p. 12)
Durante la seconda Guerra mondiale l'isola soffrì molti danni; il capoluogo Agaña venne distrutto, ma verrà ricostruito dove prima sorgeva. La popolazione censita nel 1940 ammontava a 22.290 ab.; nel marzo 1947 ne contava oltre 60.000 dei quali 24.242 considerati nativi (per il 95% cattolici; il resto protestanti). Le colture (mais, prodotti tropicali) al 31 marzo 1947 limitate a 550 ha., si vanno estendendo su di una superficie più che doppia. Anche l'allevamento ha fatto progressi. Agaña conta già 10.000 ab.; ad Apra è stata impiantata una base navale. Gi. ca.
Storia. - Col trattato concluso a Washington nel 1922 fra le grandi potenze per i possedimenti nel Pacifico, in correlazione con quello per la limitazione degli armamenti, gli S. U. s'impegnarono a non costruire fortificazioni sull'isola di Guam, che per la sua posizione strategica avrebbe potuto, come base aerea e navale, costituire una minaccia rispetto al territorio metropolitano del Giappone, da cui dista circa 1500 miglia, ma che invece, isolata e praticamente indifesa nella zona di prevalenza giapponese, si trovava esposta a essere immediatamente sopraffatta in caso di ostilità da parte del Giappone. Infatti l'isola fu bombardata dall'aria nello stesso giorno dell'attacco su Pearl Harbor, e il 12 dicembre fu occupata dalle truppe giapponesi. Sotto l'occupazione giapponese l'importanza strategica di Guam fu assorbita in quella dell'arcipelago delle Marianne avendo Guam, col grande aeroporto di Orote, essenzialmente funzione di base aerea.
Dopo aver occupato la massima parte delle isole Marshall e neutralizzato la base giapponese di Truk, la V flotta della marina degli Stati Uniti l'11 giugno 1944 iniziò l'attacco contro le isole meridionali dell'arcipelago delle Marianne formando il 15 la testa di sbarco. Dopo aver portato a termine l'operazione contro Saipan (9 luglio) diede inizio all'attacco decisivo contro Guam. Nel frattempo le forze americane avevano conquistato nella zona il completo dominio dell'aria e del mare: dall'8 al 21 luglio Guam fu sottoposta a continui bombardamenti aerei e navali. Al mattino del 21 luglio cominciò lo sbarco contrastato dalle sfavorevoli condizioni locali e dalla tenace resistenza del presidio giapponese (56.000 uomini). L'occupazione di Guam si svolse in tre fasi. Nella prima (dal 21 al 30 luglio) gli invasori occuparono la zona in vicinanza del porto di Apra e la penisola di Orote (con l'aeroporto); nella seconda fase, dal 30 luglio al 10 agosto, l'occupazione fu estesa a tutta l'isola, ma rimasero ancora sacche di resistenza che furono eliminate nel novembre 1944; i Giapponesi ebbero 17.238 morti.
Bibl.: L. Thompson, Guam and its People, New York 1941.