La Baia di Guantánamo è un’insenatura di 116 km2 situata a sud dell’isola di Cuba e a 21 km dall’omonima città. L’area ospita la base navale e un campo di prigionia statunitensi. La base navale della Baia di Guantánamo (nota anche come ‘Gitmo’) è l’unica base statunitense in un paese comunista e anche la più antica tra quelle installate all’estero.
Gli Stati Uniti ottennero in affitto da Cuba i circa 72 km2 della baia, compresa la zona marittima, nel dicembre del 1903, per realizzare una stazione carbonifera. L’accordo venne riconfermato nel 1934, con la clausola che entrambi gli stati potessero recedere dal trattato in qualsiasi momento. Il 3 gennaio 1961, però, il presidente statunitense Dwight Eisenhower decise di sospendere i rapporti diplomatici con Cuba, mantenendo la presenza militare statunitense nella Baia di Guantánamo, che divenne meta per molti rifugiati cubani. Da quel giorno il confine che divide Gitmo dai territori di sovranità cubana, lungo quasi 28 km, è costantemente pattugliato dalla Brigata di frontiera cubana e dall’Esercito statunitense.
Oggi la Baia di Guantánamo, rivendicata da Cuba, è ricordata soprattutto per la presenza del carcere omonimo. Questo infatti, a seguito degli attentati agli Stati Uniti dell’11 settembre 2001, è divenuto il campo di detenzione dei presunti terroristi legati alla rete di Al-Qaida. La mancata definizione dello status legale dei detenuti - né prigionieri di guerra, né imputati ordinari - insieme alle condizioni di detenzione, ha sollevato tuttavia diverse critiche verso il governo statunitense. Ciononostante, a seguito di una votazione della Camera dei rappresentanti che, il 9 dicembre 2010, ha respinto il disegno di legge di chiusura del campo di reclusione di Guantánamo, il carcere ospita ancora 214 presunti terroristi.