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GUASCOGNA

di Emmanuel DE MARTONNE - Francesco COGNASSO - - Enciclopedia Italiana (1933)
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GUASCOGNA (Guascogne; A. T., 35-36)

Emmanuel DE MARTONNE
Francesco COGNASSO

Antica provincia storica della Francia, limitata a N. e a E. dalla Gironda e dal corso della Garonna; a S. dai Pirenei e dai Piccoli Pirenei, nel tratto dall'alta Garonna ai Gaves; a O. dalla costa atlantica.

La Guascogna appartiene tutta al Bacino Aquitano e presenta, tanto dal punto di vista fisico quanto da quello umano, un carattere unitario, dovuto alla doppia influenza dei Pirenei e dell'Atlantico. Il suo suolo è infatti costituito dai detriti pirenaici, accumulati al piede della catena sino dalla metà del Terziario, che l'erosione ha modellato e inciso in un paesaggio monotono di piccole colline tenere. La luminosità del cielo sarebbe di tipo meridionale, ma l'abbondanza delle precipitazioni, dovute ai venti umidi dell'Oceano, si accresce per la presenza della barriera dei Pirenei. Le estati calde producono violenti uragani, gl'inverni sono temperati (52 giorni di gelo ad Auch e 36 ad Agen). Ma sebbene questi caratteri siano comuni a tutta la provincia, in essa si possono distinguere tre gruppi di regioni naturali. Anzitutto la regione subpirenaica, che comprende il Lannemezan, l'Armagnac e la Chalosse. In questa regione l'influenza dei Pirenei è dominante. Le valli disposte a ventaglio su di un immenso cono di sedimenti terziarî, coperti di ciottolame, scavate quasi dappertutto fino alla molassa, sono caratterizzate dalla loro dissimmetria, attribuita alla violenza dei venti di ponente, che sferzano il versante a essi esposto; in alcuni luoghi sono separate l'una dall'altra solo da strette creste, in vicinanza dei Pirenei sono separate da altipiani coperti di lande; il loro fondo, ben coltivato, accoglie città che sono mercati di montagna, come Tarbes, Bagnères-de-Bigorre, ecc. Nel Lannemezan e nell'Armagnac, compresi fra la Garonna superiore e la valle dell'Adour, il rivestimento boschivo è scarso e la popolazione, dispersa, vive in masserie costruite in terra battuta. L'Armagnac gode tuttavia di una grande ricchezza agricola dovuta alla coltura dei cereali e delle frutta e va prendendovi sviluppo la vite, da cui si ricavano vini che vengono poi trasformati in acquavite. Anzi il nome di Armagnac viene oggi limitato ai paesi viticoli. Abbastanza diversa, quantunque della stessa origine, è la Chalosse, limitata a nord dall'Adour. In certi punti l'erosione vi ha messo a nudo le rocce cretaciche. È una regione agricola piena di vitalità e dall'aspetto boscoso a causa delle cortine di alberi, che proteggono le coltivazioni e gli abitati contro i venti dell'ovest.

Sul davanti di queste regioni, formate da detriti deposti dai torrenti pirenaici, si distendono le Lande, che costituiscono la seconda regione naturale della Guascogna: formano tra l'Adour, la Garonna e il litorale, una vasta superficie triangolare, dell'altezza media di 100 m. e di un'orizzontalità quasi perfetta. Il sottosuolo è una piattaforma terziaria e argillosa, livellata dall'erosione, e ricoperta di sabbie pleistoceniche, portatevi dai venti oceanici; talvolta queste sabbie sono accumulate in dune continentali (alte da 10 a 25 m.) oggi fissate mediante piantagioni di pini. Parzialmente trasformate in alios, esse hanno per lungo tempo conservato alla superficie paludi malsane, ma il paese venne bonificato e arricchito, nel corso del sec. XVIII, mediante piantagioni sistematiche di pini marittimi; la foresta ricopre attualmente 1.180.000 h., ripartiti tra i dipartimenti della Gironda, delle Lande, e del Lot e Garonna (v. voci relative). Lembi di depositi argillosi costituiscono oasi di frescura in cui trovano rifugio villaggi e colture. A Dax si estrae il salgemma; qui una faglia, che mette in contatto le marne liasiche e il calcare cretacico superiore, spiega la presenza di sorgenti termali da lungo tempo sfruttate.

Il litorale che si sviluppa lungo il Golfo di Guascogna, costituisce la terza regione naturale di questa provincia. La rete idrografica qui, come nelle Lande, è indecisa. Dietro il cordone litorale si trovano stagni (di Cazau e di Sanguinet, di Hourtin, di Carcans di Lacanau), dovuti allo sbarramento di antiche valli, per opera delle dune. Per molto tempo l'Adour sboccò nel mare di fronte al Capo Bretone; ma fra il sec. XIV e il XV la sua foce, insabbiata dalle tempeste, venne spostata verso Vieux-Boucau. Un nuovo spostamento artificiale la ricondusse nel sec. XVI al Boucau Neuf, e appunto a questo nuovo corso dell'Adour Bayonne deve la sua prosperità. La costa, eccettuata l'insenatura del Bacino di Arcachon (v. gironda), è assolutamente rettilinea e orlata di dune, fissate da pini e palafitte. La loro massa va crescendo da N. a S., la larghezza varia tra gli 8 e i 9 km. e l'altezza media da 40 a 50 m. (96 m. presso Arcachon). Questa costa, poco ospitale, non offre altri ripari che i porti di Bayonne, sull'Adour, e di Arcachon.

In Guascogna la vita umana consiste, come la vita fisica, di scambî tra la pianura e la montagna, sebbene le antiche abitudini di transumanza tendano a restringersi. Le citta sono soprattutto mercati agricoli, come Dax (12.663 ab. nel 1931; v.), Saint-Sever (4022 ab. nel 1926), Mont-de-Marsan (11.854 ab. nel 1931; v.), al contatto delle Lande con la Chalosse, Bazas (4410 ab. nel 1926) e Lesparre (3419 ab. nel 1926) al contatto delle Lande con il Bordelese. Auch (12.567 ab. nel 1931, v.), sul Gers, l'antica Elimberris, metropoli degli Auxii, antenati dei Guasconi, è l'antica capitale della Guascogna: oggi, come capoluogo del dipartimento del Gers, è ancora sede di un arcivescovato.

Il ducato di Guascogna. - La regione compresa fra la Gironda, i Pirenei e l'Oceano, che i Romani avevano denominato Novempopulonia o Aquitania tertia, incominciò ad essere chiamata Vasconia nel sec. VII dal nome dei Vasconi, tribù proveniente dai vicini monti della Spagna (v. anche aquitania). Il nome Vasconi compare in Gregorio di Tours (fine sec. VI); nell'opera di Fredegario del secolo VII già è usato nel significato storico. Appunto nel sec. VII i Vasconi accettarono la sovranità dei Merovingi che imposero loro dei duchi, o forse riconobbero come tali i loro capi; ma le ribellioni furono nel paese molto frequenti, così sotto i Merovingi come sotto i Carolingi. Sappiamo di una spedizione di Ludovico il Pio nell'812 per reprimere i gruppi baschi dei Pirenei sempre irrequieti. Nell'età carolingia furono installati nelle regioni dei conti e duchi che diventarono ereditarî. Abbiamo liste di duchi per i secoli IX e X, ma non abbiamo né carte né cronache che ci pemettano di controllare i nomi e del resto nulla sappiamo della storia della Guascogna in quei due secoli. La regione pare sia rimasta completamente isolata, più legata alla Navarra che ai paesi francesi.

Solo nel 1035 circa, il matrimonio della figlia del penultimo duca di Guascogna, Sanche Guillaume, con Eudes, conte di Poitiers e duca di Aquitania, fece entrare la Guascogna in rapporti più vivi con il resto della Francia. Infatti Eudes poté, per i diritti della consorte, occupare la regione che seguì ora le vicende dell'Aquitania. Ma per conseguenza i feudatarî locali, sorti già nell'età precedente, diventarono indipendenti: così i visconti di Bezaume, di Castillon, di Fronsac sulla Garonne; i signori di Fézensac, Astarac, Armagnac, Pardiac, nella regione detta Armagnac, i visconti di Béarn, i conti di Bigorre, di Comminges nelle vallate dei Pirenei. I duchi di Guascogna già prima forse non avevano vera autorità fuori delle due contee di Bordeaux e di Guascogna (Lande). I duchi di Aquitania ebbero quindi a lottare con un elemento feudale riottoso: solo verso il 1070 Gui-Geoffroi poté credere di aver domato la regione. Il sec. XII segnò un cambiamento radicale nella storia della Guascogna. Eleonora d'Aquitania, figlia del duca Guglielmo X, sposando nel 1137 il re di Francia Luigi VII, gli recò in dote Aquitania e Guascogna. Ma nel 1152 la principessa, ripudiata dal re, riprese il governo delle sue terre che portò in dote ora a Enrico Plantageneto re d'Inghilterra. Così incominciò in Guascogna quella dominazione inglese che doveva durare tre secoli. Non fu però una dominazione pacifica, ma disturbata da insurrezioni dei baroni e dalle invasioni dei re di Francia. Già si ribellarono i Guasconi nel sec. XII quando Enrico II pensò di cedere la Guascogna al figlio Riccardo, e organizzarono un governo particolare. Non migliorò la situazione nel sec. XIII; la Guascogna fu una preoccupazione grave per re Enrico III, che decise di ricorrere a misure energiche e inviò nel 1240 come senescalco Simone di Montfort. Questi trovò il paese dilaniato dai contrasti: le città fiere dei privilegi municipali, si opponevano a ogni controllo, salvo poi a essere teatro di lotta delle fazioni interne (così Bordeaux era campo delle lotte fra due grandi famiglie); nelle campagne poi la nobiltà feudale difendeva aspramente i suoi privilegi; e al disordine contribuivano le pretese dei re di Navarra, di Castiglia, di Francia. Simone di Montfort con grande risolutezza cercò di piegare i nobili e i comuni, pacificando i partiti, costruendo in punti strategici fortezze da dominare il paese. Sollevò tante proteste che il re dovette fare un'inchiesta; dichiarato innocente delle accuse, riprese il governo, ma allora i suoi nemici si sollevarono in armi. Il re intervenne personalmente a Bordeaux nel 1253, per combattere contro Enrico di Béarn. Scoppiò poi il conflitto con Luigi IX di Francia, e nel 1259 Enrico III fece omaggio a quel re per la Guienna e la Guascogna. Ma il trattato di pace portò a nuove contestazioni. I re di Francia considerando i re d'Inghilterra come loro vassalli per i possessi del sud-ovest, deferirono ripetutamente le loro controversie al Parlamento di Parigi, sequestrando i feudi. Così la Guascogna fu occupata nel 1294 da Filippo il Bello e fu restituita solo nel 1303. Nuove controversie portarono a un'occupazione a titolo di sequestro nel 1324; la Guascogna fu restituita nel 1327 alle condizioni di prima. Poco dopo scoppiò la guerra dei Cento anni fra i due regni rivali e la Guascogna fu campo di battaglia. Nel 1360 la Francia riconobbe nella pace di Brétigny il possesso inglese della Guascogna: il re Edoardo la cedette in dono al figlio, Edoardo, detto il Principe Nero. Questi cercò di conciliarsi la feudalità sì da assicurare il suo dominio e per qualche anno parve riuscire, ma nel 1368 i gravami finanziarî fecero rinascere il malcontento dei Guasconi e questi si rivolsero al re di Francia come a supremo signore. Tuttavia la Guascogna rimase saldo possesso inglese sino all'ultima fase della guerra anglo-francese; infatti solo nel 1442 il re Carlo VII intervenne direttamente nelle operazioni di guerra per espellere gl'Inglesi dal paese. Bordeaux fu occupata nel 1451 dai Francesi; ricaduta in possesso degl'Inglesi, fu ripresa dalla Francia nel 1453 e così terminò la lunga dominazione inglese in Guascogna.

La monarchia francese ebbe ora da usare lunga fatica per reprimere i baroni guasconi mal sofferenti della dominazione regia; ma vi riuscì abbattendo le dinastie più riottose, come gli Armagnac e i Comminges. Nel sec. XVI il vecchio spirito d'autonomia dei Guasconi si manifestò ancora favorendo la politica di Enrico di Borbone, re di Navarra, contro la monarchia francese, prima che egli stesso diventasse re di Francia. Nel sec. XVII la Guascogna offrì un buon elemento militare ai re Luigi XIII e XIV per le loro guerre.

Bibl.: J. de Jaurgain, La Vasconie, étude historique et critique sur les origines du royaume de Navarre, du duché de Gascogne, ecc., Bordeaux 1898-1902, voll. 2. Sulla storia della Guascogna nel sec. X, v.: F. Lot, Études sur le règne de Hugues Capet, Parigi 1903. Per la dominazione inglese in genere, Ch. Bémont, La Guyenne pendant la domination anglaise, 1152-1453, Parigi 1920. Per il sec. XIII, Ch. Bémont, Simon de Montfort, Earl of Leicester, Oxford 1930.

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