guastatore
Sostantivo d'agente, derivato dal tema del verbo ‛ guastare '. Il termine aveva significato tecnico: " pedites guastatores ", in documenti modenesi del 1306 (P. Sella, Glossario latino emiliano), sono soldati il cui compito era di condurre devastazioni (" vastum facere ") in territorio nemico.
In If XI 38 guastatori e predon, tutti tormenta / lo giron primo, la parola designa una distinta categoria di violenti (per il Lombardi, " si diversifica... il guastatore dal predone, ché il guastatore non intende... che a distruggere, e il predone ad appropriarsi l'altru i roba "), della specie più grave, quali distruttori di città, devastatori di paesi, come quell'Attila che fu flagello in terra (XII 134) ricordato anche dal Boccaccio nel Trattatello (ediz. Ricci, Milano-Napoli 1965, 569), con evidente reminiscenza dantesca, come " generale guastatore quasi di tutta Italia "; e anche (Trattatello 135) Pirro, il figlio di Achille o il re dell'Epiro, e Sesto, figlio di Pompeo. V. anche VIOLENTI.