GUATEMALA (XVIII, p. 34; App. I, p. 699; II, 1, p. 1099)
Nel febbraio 1948 il G., che rivendica il territorio dell'Honduras Britannico, chiuse la frontiera con questo e la riaprì soltanto nel maggio 1951 senza pregiudizio delle sue rivendicazioni.
Condizioni economiche. - La coltura del caffè continua ad essere fondamentale per l'economia del Guatemala. Nel 1957 si produssero ben 780.000 q di caffè, che fu esportato per un valore equivalente all'80% di quello totale delle esportazioni. La coltura dei banani ha perso sempre più d'importanza a causa delle malattie che hanno gravemente danneggiato le piantagioni, e nel 1956 l'esportazione delle banane, che ancora nel 1948 costituiva il 20% del valore totale delle esportazioni guatemalteche, scese all'8% soltanto. Nel 1953 si è calcolato che della superficie totale della Repubblica, il 10% era occupato da colture, il 3% da prati e pascoli, il 66% da foreste e il 21% da incolti produttivi e terreni sterili. Sono stati scoperti importantì giacimenti di cromite.
Comunicazioni. - Nel 1952, nella parte più interna della Bahía de Santo Tomás (Mar delle Antille), a SSO di Puerto Barrios, è stata iniziata la costruzione del nuovo porto di Santo Tomás, al quale possono accedere per ora solo navi di non oltre 3000 t di stazza.
Commercio estero. - Nel quinquennio 1953-57 le importazioni hanno avuto un valore medio annuo di 111 milioni di quetzales, e le esportazioni di 100,5 milioni (esclusi i metalli preziosi). Gli Stati Uniti continuano ad assorbire la massima parte del commercio estero guatemalteco.
Finanze. - Oltre alla Banca centrale, operano nel paese tre istituti bancarî (di cui uno statale) più una banca estera. Questa accentra buona parte dei depositi raccolti, in misura eccedente le sue possibilità di credito fissate in rapporto al capitale sociale. Poiché i depositi raccolti sono in parte versati alla Banca centrale, tramite questa si realizza in pratica una redistribuzione di fondi, sotto forma di prestiti della banca stessa alle altre banche e ai due istituti di credito speciale. Questi istituti, interamente posseduti dallo stato, concedono finanziamenti per lo sviluppo della produzione e per le attività agricole. Il G. è uno dei pochi paesi che non hanno partecipato alla svalutazione generale del 1949. Il quetzal si è mantenuto sempre alla pari con il dollaro S.U.A.
Storia. - Sotto la presidenza di Juan José Arévalo (1945-50), caratterizzata da un esasperato nazionalismo d'ispirazione peronista e da una spiccata simpatia per i comunisti, il paese ebbe uno slittamento verso sinistra che doveva accentuarsi nel governo successivo. Le elezioni del 12 novembre 1950 portarono al potere il colonnello Jacobo Arbenz Guzmán (già membro della giunta che aveva deposto il generale Ubico nel 1944), acceso nazionalista che non tardò a schierarsi apertamente con i comunisti i quali controllavano la Confederazione generale del lavoro; questa impose avanzate riforme sociali, accolte con entusiasmo dalle diseredate masse popolari formate in massima parte da contadini e da amerindi. Si giunse così alla riforma agraria (17 giugno 1952), che prevedeva l'esproprio e la ridistribuzione ai contadini delle terre incolte. Fra queste, molte appartenevano alla United Fruit Company, potente società statunitense che con le sue piantagioni di banane, ferrovie, attrezzature portuali, ecc. controllava buona parte dell'economia del paese. Nel 1953 la compagnia vedeva espropriate oltre la metà delle sue proprietà e ricorreva al Dipartimento di stato il quale, vista respinta la proposta di sottoporre la questione alla Corte dell'Aia, chiese un indennizzo di 15 milioni di dollari. Il rigetto della richiesta e le accuse di ingerenza negli affari interni e d'imperialismo economico rivolte dal G. agli Stati Uniti non fecero che acuire i rapporti fra i due paesi, tanto più che Washington appariva allarmata dalla possibilità di una testa di ponte comunista fra Texas e Canale di Panamà. Anche altri stati centro-americani si dimostrarono preoccupati dagli avveninenti del G., che più volte ricorse all'OAS accusando la Repubblica Dominicana, El Salvador, il Nicaragua e il Venezuela di organizzare (con l'appoggio degli S.U.A.) invasioni contro il suo territorio. Alla X Conferenza interamericana (Caracas, 1-28 marzo 1954) G., Argentina e Messico furono gli unici partecipanti a non sottoscrivere la mozione anticomunista. Nel maggio dello stesso anno furono sbarcate nel G. armi polacche: la Casa Bianca si schierò allora apertamente contro il governo di Arbenz Guzmán accusandolo di minacciare la pace nel continente. Il 18 giugno un "esercito di liberazione" comandato dal colonnello Carlos Castillo Armas, proveniente dall'Honduras, penetrò nel G. e sconfisse rapidamente le truppe rimaste fedeli ad Arbenz Guzmán. Il G. ricorse alle N.U., che investirono della questione l'OAS (nonostante il veto sovietico), ma quando la missione incaricata di rendersi conto della situazione giunse sul territorio guatemalteco, si trovò dinanzi al fatto compiuto. Castillo Armas, alla testa di una giunta militare, assunse la guida del paese, lo riportò nell'orbita degli Stati Uniti e annullò quasi tutte le misure sociali ed economiche adottate dai predecessori, provocando risentimenti e dando all'opposizione motivi di agitazioni e rivendicazioni. Il 10 ottobre l'Assemblea costituente nominava presidente Castillo Armas. Le sue tendenze dispotiche e le precarie condizioni economiche del paese turbarono spesso la tranquillità della nazione costringendo il governo a ricorrere ad atti di forza per sedare tentativi insurrezionali. Tale insoddisfazione ebbe come conseguenza l'assassinio di Castillo Armas (26 luglio 1957), in seguito al quale si ebbe nel G. una serie di presidenti provvisorî, di giunte, di dimissioni e di elezioni annullate fino a quando, il 19 gennaio 1958, veniva eletto presidente il conservatore Miguel Ydígora Fuentes il quale, non avendo ottenuto la prescritta maggioranza, dovette essere confermato dal Congresso (12 febbraio). Le elezioni legislative del 6 dicembre 1959 si risolsero in una schiacciante vittoria delle destre, mentre i comunisti, dichiarati fuori legge, erano rappresentati dal Partito rivoluzionario. Il 6 febbraio 1960 il G. firmava con El Salvador e con l'Honduras un trattato d'associazione economica. Nel frattempo i rapporti con Cuba andarono peggiorando e il 26 aprile si giunse alla rottura dei rapporti diplomatici fra le due nazioni. In seguito a disordini e attentati, attribuiti a fautori del "castrismo", il 19 luglio veniva decretato lo stato d'assedio in tutto il paese.
Bibl.: H. Boesch, La tierra del Quetzal, Berna 1952; R. L. Rodriguez, Belice est tierra de Guatemala, Messico 1953; K. H. Silvert, A study in Government: Guatemala, New Orleans 1954; J. J. Arévalo, Escritos politicos, Guatemala 1955; E.A. Jensen, Guatemala. A historical survey, New York 1955; D. J. Martz, Communist infiltration of Guatemala, New York 1956; W. Dege, Die Karibische Küste. Guatemalas und ihre Häfen, in Geogr. Rundschau, 1958, pp. 252-260; R. M. Schneider, Communism in Guatemala 1944-1954, New York 1958.