guerra ibrida
loc. s.le f. Conflitto caratterizzato da strategie flessibili, che affiancano alla guerra convenzionale una guerra irregolare, con azioni di attacco e sabotaggio cibernetico.
• dopo la «guerra ibrida», come l’hanno definita gli strateghi della Nato, ci sta bene una pace ibrida. Vedremo alla riunione del prossimo gruppo di contatto a Minsk, la capitale del dittatore [Aleksandr] Lukashenko, se ci sono basi solide perché si torni alla prima versione ucraina del «cessate-il-fuoco permanente». (Paolo Garimberti, Repubblica, 4 settembre 2014, p. 1, Prima pagina) • Cresce la possibilità di incidenti militari tra le parti o di provocazioni, per esempio nell’ambito di quella «guerra ibrida» con utilizzo di soldati senza insegne cui la Russia ha già fatto ricorso in Crimea. E uno scontro con i mille uomini della Nato in un Paese scelto dal Cremlino potrebbe essere l’inizio di una escalation incontrollabile. (Franco Venturini, Corriere della sera, 9 luglio 2016, p. 1, Prima pagina) • Il problema maggiore è rappresentato dalle destabilizzanti trasmissioni televisive. Come risposta in Estonia è nata da poco Etv+ in russo e Radio4 è molto popolare. Ma un unico mass media baltico in lingua di Pushkin non potrebbe concorrere, ad esempio con Russia 24, che ha un budget annuale di 300 milioni di dollari. E come spiegano gli specialisti, la propaganda moscovita viene utilizzata come strumento centrale della «guerra ibrida». (Giuseppe D’Amato, Messaggero, 15 ottobre 2016, p. 7, Primo Piano).
- Composto dal s. f. guerra e dall’agg. ibrido, ricalcando l’espressione ingl. hybrid warfare.