Israele-Libano, guerra
Israèle-Lìbano, guèrra. – Nel 2000, dopo oltre due decenni di occupazione del Sud del Libano, Israele ha ritirato le sue truppe dal territorio libanese: avviato nel mese di aprile, il piano di ritiro si è concluso il 24 maggio. La tensione al confine tra i due stati è rimasta comunque molto alta e la sicurezza di Israele è stata costantemente minacciata dall’azione del partito libanese sciita di Hezbollah (Ḥizb Allāh), un’organizzazione politica e militare nata in funzione antisraeliana le cui milizie, dopo il ritiro di Israele, avevano conquistato di fatto il controllo sul campo nel Libano meridionale. Grazie all’aiuto dell’Iran e della Siria, entrambi regimi nemici di Israele, che avevano contribuito a potenziare l’arsenale bellico di Hezbollah (v.), nei primi anni del nuovo secolo questo aveva continuato ad alimentare lo scontro, provocando uno stato di continua allerta al confine israelo-libanese. Nell’estate del 2006 la guerra con Israele si è riaccesa: le provocazioni di Hezbollah, culminate il 12 luglio nel rapimento di due soldati israeliani e nel ripetuto lancio di missili, hanno scatenato l’offensiva aerea israeliana nel Sud del Libano e a Beirut. La guerra, durata poco più di un mese, ha messo in luce la capacità di resistenza di Hezbollah e del suo leader indiscusso H. Nasrallah (Ḥ Naṣr Allāh), ma soprattutto la minacciosa consistenza del suo apparato missilistico. La popolazione libanese è stata la principale vittima dei bombardamenti israeliani (tra 600 e 1100 morti); ingenti anche i danni alle infrastrutture e ai centri abitati. Pochi giorni prima del cessate il fuoco congiunto (14 agosto), il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con la risoluzione 1701, ha sancito l’invio in Libano di un contingente di pace a potenziare l’UNIFIL (United Nations interim force in Lebanon), la missione già presente nel Paese dal 1978. L’Italia, che alla fine di luglio era stata promotrice del summit di Roma sul Libano per imporre ai belligeranti un immediato cessate il fuoco, ha partecipato alla missione con un numeroso contingente militare (circa 2500 uomini).