napoleoniche, guerre
L’insieme delle guerre combattute nel periodo in cui Napoleone governò la Francia, definite anche «guerre di coalizione». La prima delle guerre può essere considerata quella combattuta (1796-97) tra le forze rivoluzionarie di Francia e una grande coalizione composta da Austria, Prussia, Inghilterra, Spagna e regno di Sardegna. Napoleone, ancora giovane, condusse alla vittoria l’esercito francese in Italia, costringendo l’Austria ad accettare il Trattato di Campoformio (1797). Già l’anno successivo si formò però una seconda coalizione (1798-1801), che pose sotto scacco la Francia. Napoleone, ottenuto il titolo di primo console col colpo di Stato del 18 brumaio (1799), guidò alla vittoria nella battaglia di Marengo (1800) l’esercito francese, imponendo all’Austria la Pace di Lunéville (1801) e all’Inghilterra la Pace di Amiens (1802). Nel 1804 Napoleone assunse il titolo di imperatore e progettò un’invasione dell’Inghilterra, che fu resa impossibile dalla distruzione della flotta francese nella battaglia di Trafalgar (1805). Ben presto si formò una nuova coalizione antifrancese, composta dall’Inghilterra, dalla Russia e dall’Austria. Napoleone reagì con rapidità, sconfiggendo gli austriaci a Ulm e gli austro-russi ad Austerlitz, in quella che fu forse la sua più grande vittoria. La successiva Pace di Presburgo comportò la cessione del Veneto al napoleonico regno d’Italia. Le vittorie napoleoniche e la creazione della Confederazione del Reno, sotto il controllo francese, portarono alla formazione della quarta coalizione (1806-07), fra Prussia, Inghilterra e Russia. Le truppe prussiane furono sconfitte nella battaglia di Jena (1806) e Napoleone, ancora una volta trionfante, proclamò il blocco continentale per colpire il commercio inglese. Una nuova coalizione, la quinta, tra Inghilterra e Austria (1809) fu sconfitta in luglio, a Wagram, ma nel frattempo la Francia si trovò impegnata in una difficile guerra in Spagna, insorta contro il governo di Giuseppe Bonaparte. Nel 1810 l’impero francese aveva ormai raggiunto la sua massima estensione e nel 1812 Napoleone invase la Russia. Gli iniziali successi, con la presa di Mosca, furono vanificati dalla tattica della terra bruciata adottata dai russi, che obbligò infine le truppe francesi a una disastrosa ritirata. La sconfitta portò alla formazione della sesta coalizione antifrancese che nel 1813 riuscì a sconfiggere Napoleone a Lipsia. Nel marzo 1814 le truppe alleate entrarono a Parigi e in aprile Napoleone abdicò. Mentre in Francia veniva restaurata la monarchia borbonica, Napoleone fu inviato in esilio sull’isola d’Elba, dalla quale evase nel marzo 1815. Ripreso il controllo della Francia, l’imperatore fu definitivamente sconfitto dagli anglo-prussiani nella battaglia di Waterloo (18 giugno 1815), che segnò la fine dell’impero napoleonico. Conseguenza diretta della Rivoluzione francese, le guerre n. portarono a ridisegnare la geografia politica dell’Europa e contribuirono a diffondere gli ideali rivoluzionari sul continente, segnando anche una svolta nella tecnica militare, con la formazione di grandi eserciti nazionali.