guerriero (guerrero)
Come sostantivo, in Cv III X 8 è simigliante [la dissimulazione] a l'opera di quello savio guerrero che combatte lo castello da uno lato per levare la difesa da l'altro; dal contesto si desume che g. non è qui un comune " soldato ", ma un uom d'arme (If XXVII 67), un accorto stratega di guerra che dà assalto a un castello.
Nel Fiore, in forma non dittongata e come aggettivo, col senso di " nemico ", diffuso dalla scuola siciliana in poi: Megli' amo di Fortuna esser guerrero (XXXVI 13). Come sostantivo, col senso proprio: Molt'era buon guerrier quel Buon-Celare (CCXI 1).