FABBRI, Guerrina (Eguerrina)
Nacque a Ferrara il 21 giugno 1866 da Luigi e da Anna Cavallini. Compì studi di canto nella città natale con A. Mattioli dal 1881 al 1883 e in seguito si perfezionò con il celebre soprano drammatico Isabella Galletti.
Si esibì in pubblico per la prima volta a Ferrara il 28 sett. 1882 e debuttò ufficialmente in teatro a Viadana il 3 ott. 1885 nella Lucrezia Borgia di G. Donizetti, in cui sostenne il ruolo di Maffio Orsini. Il mese successivo (18 novembre) interpretò, al teatro Dal Verme di Milano, il personaggio della cieca nella Gioconda di A. Ponchielli diretta da F. Faccio, ottenendo il suo primo grande successo. Il 6 e l'8 dicembre fu, poi, solista nella Nona Sinfonia di Beethoven al conservatorio di Milano per la Società del quartetto. Nello stesso 1885 cantò ancora al politeama di Palermo in Gioconda, e in Mefistofele di A. Boito nella parte di Marta. Nel 1886 iniziò una lunga tournée all'estero, che la portò sulle scene dei più grandi teatri del mondo: fu al Real di Madrid in sessantuno rappresentazioni di Faust (Ch. Gounod), Aida (G. Verdi), Mignon (A. Thomas), Mefistofele (Boito), Dinorah (G. Meyerbeer), Luisa Miller (Verdi) e Gioconda (Ponchielli). Nel 1888 fu a Buenos Aires e nel 1889 di nuovo in Spagna. Il 16 nov. 1890 interpretò la parte di Orfeo al teatro Costanzi di Roma nell'Orfeo ed Euridice di C. W. Gluck, diretta da L. Mugnone (otto rappresentazioni), e cantò al teatro drammatico Nazionale di Roma nell'Italiana in Algeri di G. Rossini.
In questo stesso teatro, a partire dal 3 sett. 1890, fu protagonista di Cenerentola di Rossini, opera che venne replicata per quasi tutto il mese con molto successo e che riprese sulle stesse scene quattro anni più tardi. Il 3 genn. 1891 fu alla Scala di Milano in Cavalleria rusticana di P. Mascagni con R. Pantaleoni e il tenore F. Valero in ventitrè rappresentazioni; l'opera ebbe un tiepido successo, ma la F. fu elogiata dai critici per la sua vigorosa interpretazione del personaggio di Lola. Due mesi più tardi sostituì egregiamente nell'opera Condor, di C. Gomes, scritta appositamente per la Scala, Erinna Borlinetto nella parte di Zuleida, riprendendo poi le rossiniane Italiana in Algeri e Cenerentola al Dal Verme di Milano, al teatro Carignano di Torino ed alla Fenice di Venezia. L'11 marzo 1893 fu ancora al teatro Costanzi di Roma in Lohengrin di R. Wagner in due rappresentazioni nella parte di Ortruda.
In possesso di una voce di grande estensione, grazie alla quale poté esibirsi sia in un repertorio da contralto sia in quello da mezzosoprano, fu tra i contralti italiani della sua generazione quello che più si avvicinò con naturalezza allo stile fiorito del periodo rossiniano. La principale caratteristica della sua voce era data dal volume imponente e vigoroso e dalla magnifica fusione tra il registro grave, con risonanze decisamente mascoline, e quello acuto, mentre il medium appariva lievemente sfocato (fu paragonata al suo esordio alla famosa Scalchi); non riuscì tuttavia, nelle parti di agilità, a superare la scioltezza di esposizione e la morbidezza di voce della Marchisio.
Per queste sue doti, piuttosto rare, poté affrontare un repertorio particolare in cui domina la Cenerentola, che eseguì in centinaia di rappresentazioni, la Semiramide e soprattutto il Barbiere di Siviglia nel quale cantò, al Verdi di Firenze nel 1901, la parte di Rosina in chiave di contralto, come era stata scritta originariamente da Rossini. Altre opere' da lei interpretate furono I Capuleti e i Montecchi di V. Bellini, Linda di Chamounix di Donizetti al Lirico di Barcellona (1893) e al S. Carlos di Lisbona (1895), Carmen di G. Bizet, specie nelle sue tournées in Russia, l'Orfeo di Gluck (oltre che al teatro Costanzi di Roma anche al Real di Madrid, 1893, al teatro Comunale di Bologna, 1898, e al Lirico di Milano, 1899).
Nel biennio 1890-1892 fu scritturata dall'impresa Abbey e Grau, per una tournée negli Stati Uniti, in occasione della stagione lirica dell'opera italiana a New York; interpretò, tra gli'altri, il ruolo di Arsace nella Semiramide di Rossini al Metropolitan accanto ad Adelina Patti, con la quale condivise un grande successo. Durante questo periodo americano ebbe occasione di cantare più volte con F. Tamagno che l'aveva voluta con sé nel Trovatore di Verdi, sostenendo che nessun'altra come lei sapeva rendere la parte di Azucena. Ritornò altre volte sia in Nordamerica sia in Sudamerica, nelle stagioni 1893-94-95 e nel 1909-1910.
Fu durante uno di questi soggiorni in Sudamerica, esattamente a Santiago del Cile, che l'11 giugno 1895 uno spaventoso incendio distrusse l'intero quartiere in cui viveva insieme con la sorella Vittorina (anch'ella cantante mezzosoprano, calcò le scene dal 1889 al 1895). Le due artiste si salvarono per miracolo, perdendo però tutti i loro averi.
Per la sua figura piuttosto pesante, non interpretò sempre partì di prima donna, ma si orientò anche verso interpretazioni di carattere che affrontò con molta abilità. La ricordiamo in Cimbellino di N. van Westerhout (Roma, teatro Argentina, 7 apr. 1892), nell'oratorio Maria al Golgota di A. Sonzogno, di cui fu la prima interprete (Firenze, teatro Verdi, 4 apr. 1903), in Aben di F. José Lopez, in prima assoluta italiana al teatro Lirico di Milano il 6 ott. 1906, in cui cantò, nella parte di Haminda, con molta espressione ed efficacia, bissando la sua aria, in Attaque du moulin di A. Bruneau, in prima esecuzione assoluta italiana al teatro Lirico di Milano (8 genn. 1898), nella parte di Marcellina; tale opera fu, però, un vero fallimento, e solo la F. trionfò sul malumore e la disapprovazione del pubblico.
Altre opere da lei interpretate furono: Russlan e Ludmilla di M. Glinka, in italiano, al conservatorio di Pietroburgo (21 genn. 1899 nella parte del principe Ritmir), Rusalka di A. Dargomyžškij, in lingua russa (Pietroburgo, 16 febbr. 1899), Cendrillon di J. Massenet al teatro Lirico di Milano in prima esecuzione italiana (28 dic. 1899 nella parte di madame de la Haltière), opera che dovette quasi esclusivamente a lei il successo della serata. Questo lavoro fu ancora replicato nel 1900 al teatro Adriano di Roma, al politeama di Genova (1901) e al teatro S. Carlo di Napoli il 12 apr. 1902. La F. fu anche un'insuperabile mrs. Quickly nel Falstaff di Verdi, che interpretò al teatro Verdi di Trieste nel gennaio-febbraio 1903, alla Scala di Milano il 5 maggio 1906 e con successo al Costanzi di Roma (31 maggio 1911), diretta da A. Toscanini, che nel 1913 la volle di nuovo nel ruolo di Quickly a Busseto per commemorare con Falstaff la nascita di Verdi e ancora alla Scala il 21 ott. 1913. Altre opere da lei interpretate furono il Guglielmo Tell di Rossini, nella parte di Edwige, al Costanzi di Roma il 15 marzo 1911 e L'italiana in Algeri sempre di Rossini al politeama di Piacenza nel 1912.
Sul finire della carriera interpretò spesso il ruolo di Margarita nei Quattro rusteghi di E. Wolf Ferrari, ancora sicura dei suoi mezzi vocali e ammirevole per l'eleganza del gioco scenico. L'opera fu replicata alla Fenice di Venezia nel luglio 1914, al Comunale di Bologna nell'aprile 1921, al teatro Regio di Parma il 13 e 14 apr. 1921 e alla Scala di Milano il 29 apr. 1922, diretta da M. Panizza, e poi nuovamente nel 1923 e nel 1925, sempre con esito felice. Il 27 dic. 1923 cantò nei Quattro rusteghi al teatro Costanzi di Roma, sotto la direzione di E. Vitale. Con quest'opera la F. concludeva la sua carriera artistica cantando ancora al Massimo di Palermo nel marzo 1925, al Costanzi di Roma il 2 maggio 1925 e, per l'ultima volta, al Carlo Felice di Genova, sempre nello stesso anno.
Ritiratasi definitivamente dalle scene, morì a Torino il 15 febbr. 1946.
La F. incise negli anni 1903-1904 alcuni dischi per la Gramophone Typewriter, testimonianza ancor oggi interessante, nonostante l'imperfezione tecnica dell'incisione. Da notare ne "La cavatina di Arsace" (dalla Semiramide), incisa nel 1903, l'eccezionale ampiezza dei bassi e una vocalizzazione di scuola rossiniana, ricca di forza e di passionalità, completamente diversa da quella più dolce delle cantanti di agilità delle epoche successive, mentre nell'aria di Bellini "Se Romeo t'uccise un figlio" da I Capuleti e i Montecchi si può avvertire un fraseggio legato ed ampio. Numerose le sue incisioni su Dischi Gramophone & Typewriter Co. (G & T) acustici eseguite a Milano nel 1903; ristampate a 78 giri e realizzate da: International Record Collectors' Club (USA - 1938); e da Historic Record Society (Chicago, 1951) e reincise in microsolco (1955-1960) da: Rococo Records (Toronto); Belcanto Disc (Gran Bretagna); Top Artists Platters (New York); tre le sue incisioni del 1903 "Ah, quel giorno ognor rammento" dalla Semiramide, "Se Romeo t'uccise un figlio" da I Capuleti e i Montecchi, "Il segreto per essere felici" dalla Lucrezia Borgia) sono state incluse in un L. P. dedicato a Le grandi voci ferraresi del passato (dal 1903 al 1928), a cura di D. Rubboli, edito dalla Bongiovanni di Bologna, facente parte della collana discografica "Il mito dell'opera".
Fonti e Bibl.: Necr. in La Nuova Stampa, 1:6 febbr. 1946; critiche degli spettacoli in Corriere della sera, 18 nov. 1885, 4-5 genn. 1891, 13-14 marzo 1891, 8 genn. 1898, 6 maggio 1906, 7 ott. 1906, 3 giugno 1914, 18 nov. 1925; Il Messaggero, 3 sett. 1890, 2 giugno 1911; Corriere italiano, 2 dic. 1923; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella stort . a e nell'arte (1778-1963), II, Milano 1964, pp. 167, 283; G. Tintori, Il Teatro alla Scala-Cronologiacompleta degli spettacoli e dei concerti, Milano 1964, pp. 63, 69, 72, 76 s., 80; R. Celletti, Le grandi voci, Roma 1964, p. 261; G. Berutto, I cantanti piemontesi dagli albori del melodramma ai nostri giorni, Torino 1972, pp. 108 ss.; D. Rubboli, Le voci raccontate. Ferrara 1900-1977, Bologna 1977, pp. 49 ss., 79 s., 161, 193; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera. Cronologia completa degli spettacoli (1880-1960), II, Roma 1977, pp. 20 s., 49, 152, 164; Teatro Regio di Parma. Cronologia degli spettacoli lirici 1879-1929, Parma 1980, p. 135; E. Stinchelli, Le stelle della lirica, Roma 1986, p. 31; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 509; Grande Encicl. della musica lirica Longanesi, II, p. 435; Enc. della musica Ricordi, II, p. 157; Encicl. della musica RizzoliRicordi, II, p. 261; Grande Enc. della musica classica Curcio, I, p. 380; H. Rosenthal-J. Warrack, Diz. dell'opera lirica, p. 254.