GUGLIELMO di Conches
Grammatico e filosofo della scuola di Chartres, nato verso il 1080, morto verso il 1154. Insegnò fin dal 1122 a Parigi, più tardi fu alla corte del duca Goffredo di Normandia, precettore del futuro re Enrico II d'Inghilterra. Platonico in filosofia, nel campo della fede aderì ai principî cristiani.
Seguendo Abelardo, egli aveva identificato le tre Persone divine, con gli attributi di potentia, sapientia e voluntas, e considerato lo Spirito Santo come anima del mondo: ma più tardi respinse tale dottrina. Rifacendosi al Timeo di Platone e al Pantegni di Costantino Africano difese la dottrina atomica. Si occupò anche di problemi fisiologici e psicologici. Scrisse contro di lui Guglielmo di S. Teodorico (Patrol. Lat., CLXXX, coll. 333-340) Le opere più importanti di G. sono: Philosophia, stampata fra le opere di Beda e quelle di Onorio di Autun in Patrol. Lat., XC, coll. 1127-1178; CLXXII, coll. 39-102; Dragmaticon, stampato come Dialogus de substantiis physicis, Strasburgo 1567. Per altri scritti in gran parte inediti cfr. V. Cousin, Ouvrgaes inédits d'Abélard, Parigi 1836, pp. 669-677; B. Hauréau, Notices et extraits, I, Parigi 1890, pp. 106-108.
Bibl.: H. Werner, Die Kosmologie des schol. Mittelalters mit Beziehung auf Wilhelm von Conches, in Sitzungsbet der wiener Ak. der Wiss., phil.-hist. Kl., LXXV (1873), 309-403; A. Clerval, Les écoles de Chartres au Moyen Âge, Chartres 1895; R. Lane Poole, Illustr. of the History of Medieval Thought, 2ª ed., Londra 1920, pp. 106-112; Ueberweg-Geyer, Die patr. und schol. Philos., Berlino 1928, pp. 228, 237-238.