Heytesbury, Guglielmo
Filosofo (m. 1380 ca.). Nell’univ. di Oxford, fu prima fellow del Merton College, poi del Queen’s College e, dal 1371, cancelliere dell’università. È autore di celebri trattati di logica, di cui alcuni editi (De sensu composito et diviso, Regulae solvendi sophismata, De veritate et falsitate propositionis, e trentadue Sophismata), altri manoscritti (Casus obligationis, De eventu futurorum, De propositionum multiplicium significatione). H. è legato ai presupposti metafisici e al metodo logico dell’occamismo; le sue dottrine più rilevanti sono quella relativa al senso composto e al senso diviso, la trattazione del paradosso del mentitore, l’analisi delle cause e delle condizioni di verità. Importante è anche la trattazione di alcuni problemi di filosofia della natura, condotta con metodo logico-calcolatorio negli ultimi tre capitoli delle Regulae: sul ‘quando’ si può dire iniziato o compiuto un processo di cambiamento; sulla determinazione del limite massimo o minimo di una capacità (di agire o patire); sul moto, nella sua triplice accezione: locale, quantitativo (aumento o diminuzione di grandezza), qualitativo (alterazione).