MANUELI (Manuelli, de Emanueli, Emanuelli), Guglielmo
Non è nota la data di nascita del M., originario di Avio, unico artista trentino del primo Cinquecento che, firmando e datando le sue opere, permette una ricostruzione della sua attività, da collocarsi tra il 1502 al 1530. In quell'anno firmò e datò l'ancona in pietra scolpita e dipinta per la pieve di S. Maria Immacolata di Avio con Cristo morto tra Maria e Giovanni e i simboli della Passione, dove appaiono evidenti i legami con il Rinascimento veronese e la fedeltà a moduli stilistici quattrocenteschi. Sulla base è incisa la scritta "Fraternitas S(an)cte Pietatis f(ecit) f(ieri) hoc opus ad onore(m) Passionis D(omini) Ih(es)u Chri(sti) die III iunii M CCCCC II et Gulielmo d(e) Manu(el)l(i) d(e) Avio sculpsit". Va osservato che la cromia attuale è frutto di una ridipintura primonovecentesca che riprende i colori originali del manufatto. Nel 1511 il M. realizzò il Cristo morto tra Maria e s. Giovanni con i ss. Stefano e la Maddalena e i simboli della Passione, bassorilievo in pietra policroma per la chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo a Vigo di Brentonico, firmato "Gu(l)i(el)mus de Manuelli de Avio sculpsit MCCCCCXI", nel quale ripropose il tema dell'ancona di Avio basandosi sulla conoscenza di un modello di fine Quattrocento, diffuso in area veneta e che si trova per esempio in una pace bronzea con la Deposizione, conservata nel convento francescano di S. Bernardino di Trento, una tra le numerose varianti del famoso rilievo (Città del Vaticano, Museo Pio cristiano) del Moderno, orefice e bronzista attivo a Padova e a Roma tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, identificato con Galeazzo Mondella.
Il repertorio decorativo all'antica presente nel bassorilievo del M. riconduce alla cultura antiquaria diffusa all'epoca anche a Verona, poco distante da Avio. "Ciò che però forse più colpisce sia qui, sia in altre opere dell'artista, è l'apparente contraddittorietà non tanto sul piano qualitativo quanto su quello stilistico rilevabile fra i passaggi ispirati a modelli illustri - qui il Cristo in Pietà - e invece quelle figure come, ad esempio, la Maddalena e il S. Stefano collocati nelle nicchie laterali, condotti sul filo di una semplificazione linguistica arcaizzante e, se vogliamo, difficilmente conciliabile con quanto si vede nel registro centrale" (Bacchi, p. 21). L'opera del M. fu coperta da una tela quando l'altare in cui si trovava fu affidato nel 1698 alla Confraternita della Buona Morte, consentendole di conservarsi integra fino a oggi.
Intorno al 1520 eseguì l'ancona marmorea con la Madonna con il Bambino tra i ss. Sebastiano e Rocco, murata sulla parete nord della chiesa parrocchiale di S. Clemente a Castione di Brentonico, firmandola in basso "Gugelmus de Manueli de Avio sculpsit". Anch'essa è tipologicamente riconducibile all'area veneta e veronese in particolare.
Ad Avio sono conservate diverse altre opere riferibili al Manueli. Sulla base degli evidenti legami stilistici con altri suoi lavori gli sono assegnati: un altorilievo con S. Bernardo nella chiesa della Madonna della Neve, che reca in alto la scritta scolpita "Baptista de Iacomino f. far. p. dovotio MDXVII"; un bassorilievo con la Madonna e il Bambino custodito nella parrocchiale di S. Maria Assunta con la scritta "III Maji MDXXI", che ricorda la consacrazione dell'edificio da parte del vescovo di Verona. La scultura, oggi nel battistero, era forse nella chiesa, non più esistente, di S. Rocco. Nella parrocchiale si trova anche un altro bassorilievo con la Madonna e il Bambino, in pietra policroma, proveniente dall'edicola sacra chiamata "capitel de l'Anconeta" con ai lati S. Valentino e S. Antonio. L'opera fu commissionata, pare, da Agostino Campagnola nel 1529 per l'altare di famiglia nella chiesa e, quando furono realizzati i nuovi altari in marmo (al 1722 risale il rifacimento di quello in questione da parte di Cristoforo Benedetti), fu portata nell'edicola costruita dal sacerdote Camillo Segarizzi che vi avrebbe aggiunto i due santi, rimasti in situ. Nel catalogo del M. rientrano due opere della pieve di Avio: il tabernacolo e il S. Rocco del 1533 con lo stemma della famiglia Cartolari di Verona, ora in una nicchia della navata, ma proveniente dall'altare laterale destro dedicato alla Beata Vergine (Piffer Zeni, pp. 96 s.).
Un'altra opera del M. è la cosiddetta Madonna della Franza, un'edicola sacra in via del Lavoro ad Avio. L'iscrizione della base, ricordando il restauro ottocentesco, menziona l'anno di esecuzione e il nome dell'autore: "Ereto nell'anno 1530 da G.mo d'Emanuel de Avio / restaurato nell'anno 1895 da D. Lasta per ordine di S. Segarizzi".
Riferibili allo scultore sono inoltre un busto di Dio Padre, forse parte di un'ancona, nella chiesa parrocchiale di S. Clemente a Castione di Brentonico, e due sculture che rappresentano Cristo Pantocratore collocate l'una sulla parete nord della chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Vigo di Brentonico, l'altra nel serraglio della volta della chiesa di S. Rocco a Lera di Brentonico.
Del M. non si conoscono il luogo e la data di morte.
Fonti e Bibl.: F. Perotti Beno, Affreschi e sculture antiche esistenti nel circondario comunale di Avio: contributo per la storia dell'arte, in Tridentum, VIII (1905), 3, pp. 116-124; G. Libera, G. Emanuelli primo scultore trentino, in Vita trentina, 23 ott. 1930; S. Weber, Manuelli (Manuelis), G., in U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIV, Leipzig 1930, p. 45; Id., Artisti trentini e artisti che operarono nel Trentino (1933), a cura di N. Rasmo, Trento 1977, pp. 224 s.; G. Libera, Il più vecchio scultore della Passione, in Strenna trentina, Trento 1934, pp. 39 s.; A. Gorfer, Le valli del Trentino, Trentino orientale, Calliano 1977, p. 272; N. Rasmo, Gli aspetti artistici, in Trentino Alto Adige, a cura di S. Gattei et al., Milano 1979, p. 352, tav. 356; Id., Storia dell'arte nel Trentino, Trento 1982, pp. 201 fig. 251, 202; C.A. Postinger, Notizie storiche intorno alla "Madonna dell'Anconeta" di Avio, in I quattro vicariati e le zone limitrofe, 1996, n. 80, pp. 13-17; P. Piffer Zeni, Testimonianze figurative dal Medioevo all'età barocca, in L'antica pieve di Avio, a cura di M. Peghini, Avio 1998, pp. 92-97; L. Giacomelli, Tre secoli di scultura, in Storia del Trentino, IV, L'Età moderna, a cura di M. Bellabarba - G. Olmi, Bologna 2002, pp. 844 s.; A. Bacchi, G. Emanuelli primo scultore trentino, in I paesaggi dell'arte. Contributi per lo studio del patrimonio artistico del territorio aviense, a cura di M. Peghini, Avio 2002, pp. 18-33.