MANZI, Guglielmo
Erudito, nato a Civitavecchia il 25 agosto 1784, morto a Roma il 21 febbraio 1821. Viaggiò molto in Italia e fuori, fu viceconsole spagnolo a Civitavecchia e bibliotecario della Barberiniana a Roma.
Fece molte traduzioni tra cui quella dei Dialoghi di Luciano (Losanna [Verona] 1919), e pubblicò molti testi italiani dei primi secoli, come il volgarizzamento trecentistico di varî opuscoli di Cicerone (Roma 1814), quello dell'Ecuba di Euripide fatto da Matteo Bandello (Roma 1813), il trattato Del reggimento e costume di donna di Francesco da Barberino (Roma 1815), il Trattato della pittura di Leonardo da Vinci (Roma 1817), compose un Discorso sulle feste, sui giuochi e sul lusso degli italiani nel secolo XVI (Roma 1818). Contro di lui che, offeso dalle critiche di P. Giordani alla pubblicazione del Trattato di Leonardo apparse nella Biblioteca italiana, aveva attaccato il Giordani e il Monti, il Leopardi scagliò 5 fieri sonetti in persona di "Ser Pecora beccaio", a imitazione dei Mattaccini di Annibal Caro.