Rovillio, Guglielmo (Guillaume Rouillé o Rouville)
Editore (Dolus, Touraine, 1518 circa - Lione 1589); dopo un inizio di attività a Parigi si stabilì a Lione come libraio ed editore.
Da giovane, come risulta dall'introduzione di alcune sue edizioni, soggiornò in Italia, a Venezia, dove si formò al commercio librario e all'arte del libro in casa di Giovanni e poi di Gabriele Giolito de' Ferrari, che ricorda come " buon padre ". In società con quest'ultimo il R. pubblicò la sua prima edizione italiana a Lione nel 1546 (De gli uomini valorosi ed illustri, attribuita a Plinio Secondo). Proprio in dipendenza delle buone relazioni tra i Giolito e i De Portonariis, librai di origine italiana e impressori a Lione, il R. ottenne il suo primo impiego lionese presso di loro e verso il 1544 sposò la figlia di Domenico De Portonariis e di Drivonne Russy, Maddalena. Da questo niatrimonio nacquero sei figli, ma sopravvissero soltanto le quattro femmine; di esse la maggiore, Drivonne, continuò più tardi il commercio paterno sotto la ragion sociale " Héritiers de G. Rouillé ".
R. lasciò numerosissime edizioni descritte nella bibliografia del Baudrier, ma sembra che non sia stato mai tipografo. Secondo l'uso del tempo procurò tutto il materiale necessario ai vari tipografi che lavoravano per lui: tra i più abili di essi sono da ricordare Jean Ausault e Philibert Rollet. Gran numero delle sue edizioni sono adorne di ritratti e vignette non sempre di alta qualità, ma che comunque contribuirono a diffondere l'uso dell'illustrazione del libro in Francia.
Uno degl'incisori che più lavorarono per lui fu Pierre Vase (Eskreich), al quale probabilmente sono dovuti anche il medaglione col ritratto di D. e le tre vignette, una per cantica, nell'edizione della Commedia del 1551; esse sono derivate da altrettante tra le molte che illustrano l'edizione di Venezia del Marcolini (1544). L'edizione del R. è un piccolo in 16º dal titolo D. con nuove et utili esposizioni; riproduce il testo aldino del 1515 (analoghe le ristampe del 1552 - forse la stessa edizione con varianti -, del 1571 e del 1575); le Esposizioni sono derivate da quelle del Vellutello. In essa il ritratto di D. è accompagnato da un'ottava di J.J. Manson e vi è premessa una dedica in italiano del R. a Luc'Antonio Ridolfi, datata 25 aprile 1551.
Il R. ha lasciato epistole dedicatorie interessanti in francese, italiano e latino; traduzioni varie e un trattato, nelle tre lingue, intitolato Promptuaire des médailles d'interesse storico-archeologico (pubbl. nel 1553).
Bibl.-E. Picot, Les Français italianisants au XVI siècle, Parigi 1906-1907, 195-197; J. Baudrier, Bibliographie Lyonnaise, IX, Lione 1895-1921, 13-411 (particolarmente pp. 37-42). Per le edizioni della Commedia, v. S. Bongi, Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari, I, Roma 1908, 119-123; Mambelli, Annali 46-47, 51, 52.