STEFANI, Guglielmo
Giornalista, nato a Venezia il 5 luglio 1819, morto a Torino l'11 giugno 1861. Laureatosi in legge a Padova, vi si stabilì e si diede alla carriera giornalistica, fondando nel 1845 la rivista mensile L'Euganeo, che durò sino al 1847, e poi il settimanale Il caffè Pedrocchi (1846-47), nei quali la letteratura a poco a poco cedette alla politica. Nel febbraio 1848 fu perciò arrestato dagli Austriaci; liberato dalla rivoluzione, la reazione del 1849 lo costrinse all'esilio. Si recò a Torino dove riprese subito la sua attività giornalistica. Direttore di fatto dal 1850 al 1856 della Gazzetta Piemontese, diresse poi Il Mondo Letterario (1858-59), Il Mondo Illustrato (1860-61), la Rivista contemporanea (1860-61) e la Biografia degl'illustri contemporanei (1860-61). A tacere di altre sue pubblicazioni minori, notevolissimo il suo contributo al Dizionario corografico universale dell'Italia, pubblicato a Milano dallo stampatore Civelli tra il 1850 e il 1858 e forse da lui diretto; a lui si devono le parti che trattano degli stati sardi di terraferma (1854), delle Provincie Venete (1854), della Savoia (1855), della Corsica (1855), della Svizzera Italiana (1856), della Sardegna (1857), dello Stato Pontificio (s. d.). È opera di lodevole compilazione che può essere tuttora utilmente consultata.
Tuttavia il nome dello St. è legato all'agenzia da lui fondata verso il 1853, con l'appoggio del Cavour, che l'aveva conosciuto e apprezzato alla Gazzetta Piemontese, organo ufficioso del Ministero degli esteri sardo.
Sorta a imitazione delle agenzie Reuter e Havas, dapprima ebbe le modeste funzioni di diramare i comunicati del governo e di fornire ai giornali una cronaca scheletrica; le ambizioni dello St. erano però maggiori e ne dà prova la Correspondance italienne lithographiée, pubblicata da lui negli anni 1856-57, e quella Corrispondenza generale in quattro lingue che egli progettava quando la morte lo colse.
L'agenzia però non finì con lui e successivamente la diressero e amministrarono la vedova e R. Brenna (1861-65), Buscaglini (1865-70), Guerrini e Gerolamo Stefani, figlio del fondatore (1870-81), Friedlander (1881-1918), Mastrogiovanni (1918-20).
Nel 1920 fu trasformata in società anonima e diretta da G. Cappelletto e G. Nesti. L'agenzia era però sempre un organismo modesto, che per i servizî dall'estero si contentava degli scambî con la Reuter, l'Havas, il Wolff Bureau; solo dal 1924, sotto la presidenza di M. Morgagni, è stata sviluppata e riorganizzata, creando una rete di proprî corrispondenti dall'estero ed estendendo i servizî al campo finanziario, economico, sportivo.
Bibl.: E. Montazio, G. St., in Rivista contemporanea, XXVI (1861), pp. 223-226; G. Caraci, in Archivio storico di Corsica, X (1934), pp. 275-85; M. Morgagni, L'Agenzia Stefani nella vita nazionale, Milano 1930.