ZANIBON, Guglielmo. –
Nacque a Padova il 5 ottobre 1878 da una nobile famiglia di origine veneziana. Secondogenito di Gaetano (deceduto prima del 1902) e di Edvige Cavagnari (nata a Este il 13 giugno 1844, maestra elementare, casalinga, giunta a Padova da Monselice nel luglio 1878, deceduta il 17 luglio 1920; Padova, Archivio storico-anagrafico del Comune), ebbe due fratelli: Gio Batta (nato l’11 febbraio 1868, possidente) e Paolo (nato il 21 giugno 1883, farmacista).
Avviato fin da bambino allo studio della musica, fu iscritto (come risulta da un antico registro conservato nella Biblioteca del Conservatorio Cesare Pollini) all’allora Istituto musicale di Padova per lo studio del violino, iniziato dapprima con lezioni private, dalle quali tuttavia era passato ad applicarsi anche al mandolino (Guglielmo Zanibon a cent’anni dalla nascita..., 1978, p. 10). Il padre avrebbe voluto che compisse gli studi classici, ma l’evidente passione per la musica lo portò ad abbandonare il ginnasio a sedici anni, per dedicarsi più approfonditamente allo studio degli strumenti. Divenne infatti in seguito allievo di Arturo Cuccoli, docente di violoncello e contrabbasso nell’Istituto padovano.
Nel 1902, mosso dal desiderio di affermazione professionale e dalla necessità di autonomia economica anche a seguito della morte del padre (ibid., p. 12), andò a New York, presentandosi come violinista e iscrivendosi come tale al sindacato orchestrale, ma rendendosi nel frattempo disponibile a qualsiasi tipo di piccolo lavoro e a suonare musica leggera in locali popolari della città: passò comunque presto al contrabbasso, che offriva maggiori sbocchi lavorativi. Fu infatti scritturato nell’orchestra di un’importante compagnia teatrale, con la quale per due anni viaggiò e suonò nelle principali città degli Stati Uniti e del Canada. Al ritorno dalla lunga tournée fu scritturato nell’orchestra della Manhattan Opera House, diretta da Cleofonte Campanini, della quale divenne anche segretario generale e bibliotecario. Egli stesso annotò alcune notizie autobiografiche relative a questo periodo americano, concludendo: «Sette anni durò questa mia vita negli Stati Uniti; poi mi riprese il desiderio di rivedere la mamma e l’Italia e ritornai» (Garbelotto, 1975, p. 31).
In quegli anni fondò la rivista The mandolin per mandolinisti e chitarristi, nata nel 1903 e volta a cogliere l’esigenza di gruppi di appassionati, anche dilettanti, ai quali offrire trascrizioni di musiche tradizionali, di brani noti del repertorio melodrammatico, o nuove composizioni, anche proprie: nel numero 2 del gennaio 1903 pubblicò una sua serenata, Venice’s song (ed. anast., Padova 2010). Fu inoltre sempre premuroso nell’inviare aiuti alla famiglia per sostenere la madre e i fratelli.
Nel 1908 tornò a Padova. Il 2 settembre 1910 sposò Elisabetta Cavagnari, maestra, casalinga, nata a Roma il 23 aprile 1882 (Padova, Archivio storico-anagrafico del Comune, altrove ricordata come Aquilia): non ebbero figli. In casa con loro visse la cognata Erina, nubile. Zanibon si interessò all’editoria musicale, rilevando a Padova, in piazza dei Signori, l’azienda tipografica di Alessandro Parisotto e fondando nel 1910 uno ‘stabilimento musicale’. Oltre che dell’attività di stampa, il palazzetto fu sede di un negozio di musica e di strumenti musicali e divenne punto di riferimento e d’incontro per artisti e musicisti dell’ambiente padovano e veneziano. Tra gli altri, Ettore Bonelli, Marco Enrico Bossi, Carlo Carturan, Tommaso Cimegotto, Ciro Grassi, Emilio Pente, Lorenzo Perosi.
Zanibon fu sempre attento anche alla vita culturale e concertistica della città, che offriva ricche stagioni promosse dall’Istituto musicale, al quale si affiancò dal 1920 la Società Bartolomeo Cristofori, ed ebbe contatti con numerosissimi artisti. Fra i documenti conservati dalla famiglia si trova un grosso volume borchiato con il titolo in lettere dorate Albo Musico-Teatrale, ove dal 1916 egli raccolse cronache, programmi, recensioni di attività musicali padovane, oltre ad autografi di musicisti italiani e stranieri che furono suoi ospiti.
Nel 1910 aveva inaugurato Il Veneto musicale: bollettino artistico bibliografico, ricco di articoli storico-musicali e di informazioni sull’editoria musicale e sugli strumenti, con particolare attenzione al materiale mandolinistico. Sviluppò poi sempre più l’attività editoriale, aprendo una collana di musica sacra con produzioni di Giulio Bas, Luigi Bottazzo, Raffaele Casimiri, Oreste Ravanello, per poi estendersi a ogni genere di musica vocale e strumentale. Ebbe numerosi importanti collaboratori, scelti tra i più eminenti musicisti variamente legati alle istituzioni padovane, in particolare l’Istituto musicale e la Cappella antoniana: Bottazzo, Bossi, Cesare Pollini, Cuccoli, Riccardo Drigo, Ravanello. Ampliò l’attività a numerose collane, con metodi didattici per i singoli strumenti, musica corale, repertorio pianistico, musica per orchestra e per banda, e con alcune particolarità: il repertorio per il mandolino, la fisarmonica, la chitarra, la musica strumentale italiana del Sei-Settecento (Baldassarre Galuppi, Benedetto Marcello, Antonio Vivaldi, Giuseppe Tartini), spesso in prima edizione moderna. Nel suo catalogo non mancò tuttavia qualche brano di grandi autori (Giovanni Paisiello, Fryderyk Chopin, Franz Schubert). Fu sempre un pratico organizzatore, pronto all’innovazione, fantasioso e interessato a ogni genere di musica: tradizionale, leggera, popolare, fino a un repertorio di canzoni, tra le quali molte di Arturo Casadei, destinate a duratura celebrità.
Morì a Padova il 21 aprile 1966; la moglie era deceduta l’11 marzo 1962.
Zanibon, senza figli, non intravvide tra i nipoti, figli del fratello Paolo e della cognata Dionilla Cavagnari (sorella della moglie Elisabetta), alcun interesse per le attività legate alla musica. Per questo adottò – con il consenso dei genitori naturali – Guglielmino Travaglia (detto Mino), nato nel 1920, figlio dell’amico fraterno Silvio Travaglia (1880-1970, pittore e musicista), e lo inserì nell’asse ereditario, affinché la ditta potesse mantenere il cognome Zanibon.
Guglielmino era laureato in lettere e filosofia ed era versato in francese e in tedesco. Cominciò a lavorare in azienda negli anni Cinquanta, occupandosi degli uffici aperti a Milano e del repertorio di musica leggera. A lui fu affidata la gestione della casa editrice a partire dagli ultimi anni di vita di Guglielmo; raggiunse nuovi sviluppi con l’ampliamento delle edizioni per la chitarra classica, con composizioni di autori contemporanei come Nino Rota, Giorgio Ferrari, Bruno Bettinelli, Franco Margola, Luciano Chailly e molti altri, oltre alla grande iniziativa di pubblicare gli opera omnia di Luigi Boccherini, suggerita dalla collaborazione del violoncellista Aldo Pais. La casa editrice Zanibon proseguì fino alla cessione alle edizioni Ricordi nel 1992. Guglielmino rimase attivo fino alla morte, il 28 aprile 2018. L’attività editoriale e il negozio padovano trovano attualmente continuità nella Libreria musicale Armelin Zanibon, diretta da Michele Armelin (nato a Padova l’8 settembre 1959). È qui conservato un Registro Matricola / per ordine numerico / delle Opere Musicali / pubblicate dall’Editore / Guglielmo Zanibon / Padova 1910, completato da un volume di Appendice, che presenta un totale di oltre 6500 voci.
Nel corso della carriera Zanibon ricevette numerosi riconoscimenti: nel 1920 fu insignito del Cavalierato, fu commendatore del Santo Sepolcro, socio e collaboratore della Sezione musica della SIAE, presidente onorario dell’Associazione italiana degli editori musicali (AIDEM), oltre a ottenere numerosi premi per la casa editrice (Guglielmo Zanibon a cent’anni dalla nascita..., 1978, pp. 30 s.). Fu autore di testi poetici per musica e si dedicò alla composizione: sotto lo pseudonimo di Mario Lago pubblicò melodie popolari e metodi pratici, didattici e divulgativi, mentre altre opere furono pubblicate sotto il suo vero nome, sia in veste di autore letterario sia di compositore. Tra queste alcune danze per pianoforte (Garbelotto, 1975, p. 31).
Fonti e Bibl.: Billy, l’uomo che si fece da sé, in L’Orologio. Settimanale di vita padovana, I (1955-1956), 8, p. 10; A. Garbelotto, Piccola enciclopedia musicale padovana, in Padova e la sua provincia, XXI (1975), 9, pp. 30 s.; G. Z. a cent’anni dalla nascita, (1878-1978). La vita e le vicende dell’illustre editore padovano, a cura di E. Parenzan, Padova 1978; Z., G., in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Le biografie, VIII, Torino 1988, p. 587; A.B. Amisich, La casa editrice Zanibon, in Padova e il suo territorio, VI (1991), 29, pp. 34-36; M.N. Massaro, Z., G., in Dizionario degli editori musicali italiani, 1750-1930, a cura di B.M. Antolini, Pisa 2000, pp. 366 s.