BERCHET, Gugliemo
Nacque a Venezia nel 1833. Appartenente alla stessa famiglia di Giovanni Berchet, partecipò a sedici anni, nel 1848, alla difesa di Venezia come volontario nella guardia civica. Laureatosi in giurisprudenza presso l'università di Padova, si dedicò alla ricerca erudita e storica entrando, con l'amicizia di Nicolò Barozzi, in quel gruppo di studiosi (Stefani, De Leva, Bertanza, Bartoli, Dalla Santa, ecc.), che, animati da Rinaldo Fulin, attraverso la ricerca attenta e intelligente delle fonti storiche d'archivio, si accingevano a porre nuove e più vere basi alla storia di Venezia, in sostituzione di quella tradizionale così spesso alterata o fraintesa, secondo il programma che doveva attuarsi nella pubblicazione dell'Archivioveneto, fondato dal Fulin e dal Bartoli. La prima opera del B. in cui si applicava il nuovo indirizzo degli studi storici veneziani fu la stampa, iniziata nel 1851, delle Relazioni degli ambasciatori della Repubblica veneta, raccolta compiuta in collaborazione coi Barozzi. La sua attività di studioso e di paziente raccoglitore di fonti non affievolì nel B. i vivi sentimenti patriottici, di cui la sua opera di storico della illustre città adriatica voleva essere, ed era, una impegnata e civile dimostrazione. Mantenne un'attiva corrispondenza con gli emigrati veneti in Piemonte e Lombardia, finché, caduto in sospetto della polizia austriaca, per evitare l'arresto fu costretto con la famiglia a fuggire dallo Stato veneto poco prima del 1866. Liberata la Venezia, il B. ebbe nella sua città numerosi incarichi a lui congeniali, come quelli relativi alla riorganizzazione degli studi, delle scuole pubbliche e serali, delle opere di carità e degli enti culturali.
Riprese le ricerche predilette, le estese alle relazioni degli ambasciatori veneti di Siria, Turchia, Persia, ai rapporti della Repubblica coi Malaspina, i Savoia, gli zar, il Cromwell, la Cina, il Giappone, l'Abissinia. Particolare interesse dimostrò per i viaggi commerciali dei Veneziani che dischiusero la conoscenza di terre remote: notevGli in questo campo gli studi su Marco Polo, sul mappamondo di fra' Mauro, sul planisfero di Giovanni Leardo, su carte e portolani esistenti a Venezia. L'opera che coronò lunghi anni di lavoro intelligente di raccoglitore, di erudito, di critico, fu la pubblicazione delle Fonti italiane per la storia delle scoperte del Nuovo Mondo (1892-93), "ponderosa e completa collezione dei contributo storico, scientifico, letterario dell'Italia alla scoperta del nuovo mondo" (Marcello). Costituitasi nel maggio 1874 la Società di storia patria, divenuta quindi Deputazione di storia patria per le provincie venete, che continuava l'opera degli studiosi raccolti intorno all'Archivio veneto fin dal 1871, il B. ne fu segretario dal 1875 al 1898, quindi vicepresidente e presidente; dal 1888 al 1890 tenne la direzione dell'Archivio veneto fino alla sua trasformazione in Nuovo archivio veneto;collaborò alla redazione della Gazzetta di Venezia dal 1872 al 1876, con una serie di "Lettere giapponesi" che contribuirono a una più diffusa conoscenza della vita e dei costumi di quel popolo. Vari suoi articoli e recensioni apparvero riell'Archivioveneto e nell'Ateneo veneto.
L'opera maggiore alla quale il B. collaborò col Barozzi, lo Stefani e l'Allegri, fu la pubblicazione dei Diarii di M. Sanuto, portata a termine dopo ventiquattro anni di lavoro dal 1879 al 1902 in 58 volumi con un'accuratissima introduzione dello stesso Berchet. In questa lunga e paziente fatica, come nell'altra ricordata per la stampa delle Fonti italiane, egli seppe essere un esemplare editore, rifuggendo da divagazioni e da esibizioni di dottrina erudita, come rivela la sua Introduzione che è "la storia dell'opera e insieme dell'ardimentosa sua stampa" (Michieli).
Il B. fu anche consigliere e assessore nei comuni di Venezia, di Mestre e di Mogliano; segretario perpetuo dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti; dimostrò ancora il suo ingegno e l'amore per la sua terra promovendo ricerche sistematiche sulla vita e la storia della laguna veneta.
Nella sua settecentesca villa di Carpenedo (Mestre), che già appartenne all'Algarotti e che egli si proponeva di illustrare in una monografia, il B. si spense il 15 giugno 1913.
Opere principali: Contributo alla raccolta dei proverbi toscani di G. Giusti, Firenze 1852; Le Relazioni degli Stati europei lette al Senato dagli ambasciatori veneziani nel secolo XVI (in collaborazione col Barozzi), voll. 10, Venezia 1856-1872; Relazione della Moscovia di Alberto Vimina, 1657, Milano 1861; I Malatesta a Venezia, Venezia 1862; Cromwell e la Repubblica di Venezia, ibid. 1864; Del commercio ei Veneri in Asia, in Ateneo veneto, s. 2, II, 1864), pp. 97-119; La Repubblica di Venezia e la Persia, Torino 1864-1865; Relazioni dei consoli veneri nella Siria, Torino 1866; Sulle cognizioni che avevano i Veneziani dell'Abissinia, in Boll. d. Soc. geografica italiana, II (1869), pp. 151-170; Marco Polo e il suo libro del Colonnello Henry Yule, in Archivio veneto, II (1871), pp. 124-174, 259-350; Le antiche ambasciate giapponesi in Italia, Venezia 1877; Venuta a Venezia degli ambasciatori giapponesi nel 1585, Venezia 1877; Un ambasciatore della Cina a Venezia nel 1652, Venezia 1877;Marin Sanuto, Diarii, Venezia 1879-1902, voll. 58 più uno d'introduzione del B.; Il Planisfero di Giovanni Leardo, 1452, con 4 tavole, Venezia 1880; Viaggio di un ambasciatore veneziano da Venezia a Costantinopoli nel 1591, Venezia 1886; Fonti italiane per la storia della scoperta del Nuovo Mondo, voll. 2, Roma 1892.
Bibl.: A. A. Michieli, G. B., in Nuovo arch. veneto, n. s., XIII (1913), p. 262-212; Id., G. B. e la sua opera, in Nuova antologia, 16 apr. 1914, pp. 695-699. Inoltre cfr. le recens. di R. Fulin, Le relaz. della Corte di Roma lette al Senato dagli ambasciatori veneri nel secolo decimosettimo, in Arch.veneto, XIII (1877), parte I, pp. 424-426;A. Marcello, Fonti ital. per la storia della scoperta dei Nuovo Mondo, raccolte da G. B., in Nuovo arch. Veneto,VIII (1894), parte il, pp. 441-469;G. Brognoligo, La cultura venera, in La Critica, XXI (1923), pp. 30 s.; La Deputazione di storia patria per le Venezie. Novant'anni di attività scientifica. 1871-1961, Venezia 1961, p. 12.