ADLER, Guido
Musicologo, professore all'università di Vienna, uno dei più eminenti fra i rappresentanti tedeschi delle scienze musicali. Nacque il 10 novembre 1855 a Eibenschitz, piccola città della vecchia Austria nella provincia di Moravia. Mortogli il padre nel 1856, fu condotto dalla madre ad Iglau, donde giunse nel 1864 a Vienna, per frequentarvi il ginnasio accademico. Quivi diresse il coro degli studenti, seguendo in pari tempo al conservatorio dell'associazione degli Amici della musica i corsi di Bruckner e Dessoff. Mentre proseguiva gli studî all'università si unì con Mottle e con Hugo Wolf allo scopo di fondare l'Associazione accademica wagneriana. Conseguita nel 1878 la laurea in giurisprudenza e nel 1880 quella in filosofia, con la dissertazione Le classi storiche fondamentali della musica cristiana occidentale fino al XVI secolo, nel 1881 si abilitò alla docenza in musicologia. Dopo aver fondato, nel 1884, con Chrysander e Spitta, l'organo che segnò un decisivo progresso degli studî tedeschi di musicologia - la Vierteljańrsschrift für Musikwissenschaft - fu nominato, l'anno seguente, professore all'università di Praga, quindi passò, nel 1898, all'università di Vienna.
Sebbene non esista zona della storia della musica che l'A. non abbia percorsa separatamente, il metodo critico da lui adottato sulla base dello stile musicale conferisce agli studî suoi un'unità organica ed una finalità elevata come storia dello stile musicale. Appartengono in modo speciale a questa categoria di ricerche le sue pubblicazioni: Studien zur Geschichte der Harmonie (1881); Die Wiederholung und Nachahmung m der Mehrstimmigkeit (1886); gli autografi musicali di Beethoven, copie da lui rivedute in possesso della Casa Artaria (1909); Richard Wagner (1909); Josef Haydn (1909); Der Stil in der Musik (1912); Methode der Musikgeschichte (1919). Fra i lavori meno estesi sono notevoli: il saggio sugli imperatori Ferdinando III, Leopoldo I, Giuseppe I e Carlo VI, quali compositori e promotori della musica; una bibliografia delle opere clavicembalistiche di Teofilo Muffat con l'assegnazione del posto che esse occupano nella storia della suite; gli studî sulle messe viennesi nella seconda metà del sec. XVII, sulla musica di Sokotri, sulla eterofonia, su Gustavo Mahler. La prova maggiore della sua attività è rappresentata dai Denkmälerder Tonkunst in Österreich, impresa di molta vastità, che diede finora come frutto 66 grossi volumi, usciti in 34 anni, insieme a 14 forti fascicoli di supplemento, raccoglienti, per la maggior parte, gli studî de' suoi discepoli. A sua iniziativa e con la sua collaborazione apparve, nel 1924, l'Handbuch der Musikgeschichte, ampio volume al quale portarono notevoli contributi i musicologi di tutti i paesi.