ASTUTI, Guido
Storico del diritto, nato a Torino il 15 settembre 1910, morto a Roma il 7 ottobre 1980. Laureatosi in giurisprudenza a Torino nel 1931 sotto la guida di A. Segré e di F. Patetta, si è dedicato a edizioni di fonti e a ricerche su istituti privatistici condotte con rigorosa impostazione pandettistica (Origini e svolgimento della commenda fino al secolo XII, 1933; Rendiconti mercantili inediti del cartolare di Giovanni Scriba, 1933; Il libro dell'entrata e dell'uscita di una compagnia mercantile senese del secolo XIII: 1227-1282, 1934; Studi preliminari intorno alla promessa di pagamento. Il costituto di debito, in Annali della Facoltà giuridica di Camerino, xi, 1937; Pactum geminatum, in Studi di storia e diritto in onore di E. Besta, i, 1937; edizione del De iuris interpretibus di Alberico Gentili, 1937; Mos italicus e mos gallicus nei dialoghi ''De iuris interpretibus'' di Alberico Gentili, 1937).
Libero docente nel 1933, incaricato a Camerino fino al 1937, fu poi titolare a Catania e a Parma dal 1941. Nell'immediato dopoguerra si diede alla vita politica nelle file del PLI, partecipando alla Commissione per la definizione della legge elettorale per l'Assemblea costituente e alla Commissione incaricata di studiare l'organizzazione costituzionale e amministrativa dello stato. Vice segretario del Partito liberale dal maggio 1946, abbandonò la politica attiva dopo le elezioni del 1948. Fu chiamato allora all'università di Torino.
Nel 1949 fu tra gli esperti incaricati dal ministro Segni del progetto di riforma agraria. Nel 1952 pubblicò I contratti obbligatori nella storia del diritto italiano, il suo maggior contributo agli studi di diritto privato dell'età intermedia, e l'anno successivo Lezioni di storia del diritto italiano. Le fonti. Età romano-barbarica, dove forniva un ampio quadro delle indagini filologiche sulle fonti giuridiche dell'alto Medioevo. Nel 1957 apparve l'ampia sintesi Lezioni di storia del diritto italiano. La formazione dello Stato moderno in Italia. Collaborò attivamente al Novissimo Digesto Italiano e alla Enciclopedia del diritto e scrisse numerosi saggi su problemi di fonti giuridiche e di diritto privato. Nel 1959 passò a insegnare a Roma nella Scuola speciale per archivisti e bibliotecari e dal 1965 venne chiamato nella facoltà di Giurisprudenza della stessa università. Giudice delle appellazioni e delle nullità della Repubblica di San Marino (1956-73), membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (1960-63), del Consiglio superiore degli archivi di Stato (1964-73), della Faculté internationale de droit comparé di Strasburgo dal 1962, del Consiglio scientifico dell'Institut für europäische Rechtsgeschichte di Francoforte dal 1965, direttore dallo stesso anno della rivista Annali di storia del diritto, socio ordinario dell'Accademia dei Lincei, nel febbraio 1973 venne nominato dal presidente della Repubblica giudice della Corte Costituzionale.
Bibl.: Necrologi: M. A. Benedetto, in Boll. stor. bibl. subalp., 79 (1981), pp. 315-26; M. Caravale, in Quaderni fiorentini, 10 (1981), pp. 531-49; C. Ghisalberti, in Quaderni catanesi di studi classici e medievali, 3 (1981), pp. 231-52; A. Marongiu, in Studi romani, 29 (1981), pp. 63-64. Si vedano anche G. Diurni, Premessa a G. Astuti, Tradizione romanistica e civiltà giuridica europea, Napoli 1984, 1, pp. vii-xxxii; M. Caravale, Astuti, Guido, in Dizionario Biografico degli Italiani, xxxix, Roma 1988, pp. 194-200.